La Stanza del Silenzio: l’Università di Firenze apre uno spazio dedicato alla preghiera

Dopo le polemiche per la faccenda Pioltello, diverse istituzioni scolastiche e universitarie hanno iniziato a proporre attività per una migliore integrazione degli studenti di cultura differente. L'ultima idea formulata dall'Università di Firenze è uno spazio in cui andare a pregare tra una lezione e l'altra

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L’Università di Firenze sta compiendo un passo importante verso l’inclusione e il rispetto delle diverse fedi religiose, annunciando l’istituzione di una “Stanza del Silenzio”: uno spazio dedicato al raccoglimento, alla preghiera e alla meditazione, aperto a studenti e personale accademico di qualsiasi credo, che, prevedibilmente, risulterà piuttosto affollato durante le sessioni d’esame.

La decisione di creare questa stanza è stata fortemente voluta dalla rettrice Alessandra Petrucci, che ha sottolineato l’importanza di favorire il dialogo e l’incontro tra le diverse sensibilità religiose. L’iniziativa è il risultato di un impegno concreto assunto dall’Ateneo verso un percorso improntato sull’apertura e sull’integrazione, culminato negli incontri tra rappresentanti delle diverse confessioni religiose.

Le iniziative dell’Università di Firenze per l’integrazione degli studenti

Durante un evento intitolato “Le comunità religiose dialogano con gli studenti“, è stata avanzata la richiesta di creare uno spazio all’interno dell’Università per consentire agli studenti musulmani ed ebrei di poter pregare in un ambiente appropriato, anziché farlo in luoghi meno idonei come i sottoscala.

L’Imam, Izzedin Elzir, che ha partecipato attivamente a questi incontri, ha accolto con favore la decisione dell’Università. Ha sottolineato l’importanza dell’ascolto e della considerazione della diversità, evidenziando il lungo retaggio di Firenze come città aperta al confronto e al rispetto delle differenze. Inoltre, ha elogiato la sensibilità degli insegnanti verso gli studenti musulmani, specialmente durante il periodo del Ramadan.

La rettrice Petrucci ha sottolineato che l’Università deve essere un luogo di libero confronto, in cui si rispettano le opinioni e i percorsi di vita degli altri. L’apertura della “Stanza del Silenzio” mira a rafforzare questo principio, promuovendo l’integrazione e l’accoglienza di tutti i diversi credi religiosi presenti nella comunità universitaria.

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