Dopo Torino e Roma, anche altre procure si muovono per le verifiche sui passaggi di proprietà di diversi calciatori
Si allarga il lavoro degli inquirenti nel mondo del calcio. Dopo le inchieste che hanno coinvolto anche Juventus, Roma e Lazio, ecco che si muovono anche le procure di Cagliari, Genova e Bologna.
Cosa è emerso finora
Nei giorni scorsi per Roma e Lazio c’è stata l’iscrizione nel registro degli indagati di 16 dirigenti e la segnalazione di almeno 18 operazioni sospette. L’arrivo nelle procure dei documenti dell’inchiesta madre di Torino – che ha portato la Juventus a 15 punti di penalizzazione – sta portando i magistrati ad aprire fascicoli su fascicoli in merito alle cessioni gonfiate dei calciatori. E così sta avvenendo a Bologna, dove è stata aperta un’inchiesta sul passaggio in rossoblù dell’attaccante juventino Riccardo Orsolini. Un’operazione da 15 milioni di euro dopo che il giocatore aveva trascorso un anno e mezzo in prestito a Bologna. Stessa linea quella seguita dai magistrati di Cagliari, che vogliono vederci chiaro sul passaggio di Alberto Cerri dalla Juventus al club sardo per una plusvalenza di 8/9 milioni a favore della società bianconera. A Genova sono in corso invece le indagini della Guardia di Finanza sui conti della Sampdoria degli ultimi tre anni. Nel fascicolo aperto in procura vengono segnalati i casi di Audero, Peeters e Mulè, tre giocatori finiti nel giro di cessioni e acquisti ‘sospetti’ tra blucerchiati e bianconeri.
Cosa devono accertare gli inquirenti
Compravendite del genere sono comunque all’ordine del giorno nel calciomercato, specie in Serie A. Quello che gli investigatori dovranno stabilire è se le cessioni abbiano in qualche modo seguito il valore di mercato o se, invece, siano state gonfiate per trarne benefici nei bilanci delle società, alcune delle quali sono anche quotate in Borsa.