I casi di morbillo nel primo trimestre del 2024 sono stati 213. Un numero che sembrerebbe irrisorio ma che in realtà nasconde un pericolo piuttosto grave per la popolazione italiana e soprattutto per coloro che ad oggi non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione per contrastare la malattia. Nel 2023 i casi di morbillo sono stati 30mila e il primario del reparto di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, si è detto piuttosto “preoccupato” in relazione ai nuovi dati pubblicati dall’Istituto Sanitario Nazionale.
“purtroppo in questo 2024 è partita un’epidemia: abbiamo numeri significativi, 213 casi in 3 mesi, rispetto al 2023 con pochi casi. E’ solo l’inizio, il peggio deve arrivare e temo che sarà a cavallo dell’estate“, ha infatti dichiarato l’esperto, per poi sottolineare che: “ La popolazione colpita è non vaccinata o con una sola dose, tra 15 e 40 anni. Mi colpisce che nessuno si preoccupi per le complicazioni: non è una malattia tranquilla e gestibile, se la prendi in età adulta può essere grave e dare complicazioni“.
“Questa esplosione di casi di morbillo è una vera e propria emergenza che sta passando sotto il silenzio delle istituzioni. L’allarme sta nel fatto che il morbillo è una malattia in fase di eradicazione, per cui anche un solo caso nel nostro Paese dovrebbe destare preoccupazione“, ha invece dichiarato Pierluigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento, che ha poi evidenziato: “È urgente alzare la guardia e chiamare alla vaccinazione tutti quelli, soprattutto adolescenti e giovani adulti, che non hanno mai avuto la malattia e non sono vaccinati“.
I dati dell’ISS sul morbillo
Secondo quanto riportato dall’Istituto Sanitario Nazionale nei primi tre mesi del 2024 in Italia sono stati segnalati 213 casi di morbillo. Si tratta di un’incidenza di circa 14,5 casi per milione di abitanti. In particolare le Regioni italiane che hanno registrato più casi sono il Lazio, la Sicilia e la Toscana, in cui si è verificato circa il 68% dei casi.
Nello specifico, 165 casi su 214 ha riguardato individui non vaccinati al momento del contagio, 11 casi invece avevano ricevuto una sola dose del vaccino e nove casi erano vaccinati. In 56 casi non è stata registrata alcuna complicanza, mentre in altri casi la malattia si è evoluta in epatite, aumento delle transaminasi e polmonite.
In un solo caso si è verificata un’encefalite che ha colpito un uomo di giovane età non vaccinato. Il 48,8% dei casi è stato ricoverato, mentre 38 casi si sono recati in pronto soccorso. Per quanto riguarda la trasmissione, questa è avvenuta in quasi tutti i casi in famiglia, mentre 20 casi hanno contratto il morbillo in ambito ospedalieri, 19 in ambito lavorativo e 13 durante viaggi internazionali.
Il nodo delle vaccinazioni
Il dottor Matteo Bassetti ha sottolineato come in questa situazione ormai emergenziale sia “necessario che il Servizio Sanitario Nazionale debba mettere in campo lo strumento di protezione del vaccino, perché non è più iniziativa del singolo ma serve l’intervento dello Stato“.
Anche il dottor Lopalco ha evidenziato come sia urgente ad oggi “urgente alzare la guardia e chiamare alla vaccinazione tutti quelli, soprattutto adolescenti e giovani adulti, che non hanno mai avuto la malattia e non sono vaccinati“.