David di Donatello, Mattarella premiato: “Il cinema è identità italiana e alleato della democrazia”

Un pensiero è stato rivolto alle difficoltà del settore cinematografico, che penalizzano maggiormente produttori indipendenti e giovani autori e artisti

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In occasione della cerimonia di presentazione dei candidati ai David di Donatello, tenutasi al Quirinale, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto il David Speciale per i 70 anni della storica manifestazione.

Il riconoscimento è stato conferito dall’Accademia del Cinema Italiano ed è stato annunciato da Piera Detassis, presidente e direttrice artistica, che ha voluto omaggiare Mattarella per essere stato, nel corso degli anni, “un punto saldo” con una “affettuosa complicità” con il mondo del cinema.

Le dichiarazioni di Mattarella e i David di Donatello

Durante l’evento dei David di Donatello, tanta gratitudine ma anche molta umiltà è ciò che è trapelato dalle parole di Sergio Mattarella: “Confido che alla notizia ero piuttosto perplesso, avendo ben pochi meriti da rivendicare nel mondo del cinema“, confessando di aver accettato solo quando “ho saputo che era stato conferito anche ai miei predecessori, e l’ho sentito come un riconoscimento non alla mia persona, ma alla Presidenza della Repubblica“.

Il cinema italiano è infatti riconosciuto dal Capo di Stato come patrimonio culturale e civile, che è stato aiuto concreto nello sviluppo della lingua comune oltre a far “maturare una coscienza civica, a rafforzare le basi della nostra libertà e della nostra democrazia“. Un elogio al cinema come organo vitale della società, capace di raccontare, interpretare e formare l’identità del Paese. Il pensiero è stato collegato a una delle pellicole storiche che hanno segnato il cammino dell’Italia del dopoguerra, Roma città aperta di Rossellini, uno dei 25 film che vennero prodotti in quel 1945.

Sono stati messi in evidenza anche difficoltà legate al settore cinematografico, in un’epoca che ha definito una “Babele“, dove tutto si trasforma con rapidità ma in cui “quel che riesce a fermarsi nelle coscienze trasmette valori, significati, pensieri che acquistano, se possibile, ancora maggiore importanza“.

In questo scenario, il cinema è un alleato fondamentale per affrontare i cambiamenti, senza subirli passivamente. “La cultura, e in essa il cinema, è capace di lasciare tracce sotto la superficie”, ha sostenuto, richiamando il valore della memoria e dell’innovazione che i David di Donatello celebrano ogni anno.

Non è passata in sordina anche la crisi delle sale cinematografiche: “Non ci si può rassegnare a sole logiche commerciali. Il cinema è anche valore sociale, occasione di incontro, di condivisione“. Sono state messe in evidenza anche le difficoltà normative che penalizzano produttori indipendenti e giovani autori, auspicando un dialogo più intenso tra istituzioni e operatori del settore.

Infine, ha rivolto un pensiero alle nuove generazioni di artisti: “Le sfide non possono spaventare. Ricordare il nostro passato serve per porre luce sul futuro. Un futuro che come sempre è già cominciato“. Tra gli artisti celebrati anche Pupi Avati, Ornella Muti e Giuseppe Tornatore, a cui il Presidente ha rivolto parole di stima e gratitudine per l’impatto delle loro opere sulla cultura italiana e internazionale.

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