Dopo 3 ore e 17 minuti dall'”Extra Omnes“, la formula che dà ufficialmente inizio al Conclave, è arrivata la prima fumata in piazza San Pietro. Dal comignolo della Basilica alle 21:05 è uscito il tanto temuto fumo nero, simbolo della mancata elezione del nuovo pontefice. Il tutto è durato circa 6-7 minuti, un tempo irrisorio rispetto alle ore di attesa che hanno vissuto i presenti. Circa 50mila persone si sono riversate nella piazza del Vaticano, in attesa di scoprire se la Chiesa cattolica avrebbe ottenuto oggi una nuova guida.
A pesare sulle tempistiche del voto sarebbero state sia la meditazione tenuta dal cardinale Raniero Cantalamessa, durata 45 minuti, sia il fatto che i porporati fossero ben 133. Alcuni di questi, inoltre, non parlano italiano e ciò avrebbe reso più lente le votazioni. Rispetto al conclave del 2013, iniziato alla stessa ora di quest’anno, la fumata è arrivata un’ora e venti più tardi.
Leggi Anche
Il programma del secondo giorno di Conclave
Domani, i cardinali elettori si ritroveranno prima delle 8 nel Palazzo Apostolico, per celebrare Messa e Lodi nella Cappella Paolina. Alle 9:15, poi, si recheranno in Sistina per recitare l’Ora media e procedere poi alle prime due votazioni. Nel caso in cui la prima andasse a buon fine si presume che la prima fumata possa giungere intorno alle 10:30, altrimenti si verificherà intorno alle 12:30. In questo stesso orario è poi previsto il pranzo a Santa Marta per i porporati.
Alle 15:45, questi partiranno nuovamente alla volta della Sistina, dove si svolgeranno altre due votazioni. Anche in questo caso una fumata seguirà la prima votazione solamente nel caso in cui sia bianca, altrimenti si svolgerà sempre intorno alle 19:30, salvo imprevisti.
L’inizio del Conclave
Le porte della Cappella Sistina sono sigillate. E’ iniziato il Conclave, e la data del 7 maggio 2025 è già nella storia della Chiesa. Da questo pomeriggio in poi, i 133 porporati elettori si sono assunti il compito di far deporre a uno di loro la porpora per rivestirlo con la telare bianca.
I cardinali elettori sono partiti dalla Cappella Paolina in processione verso la Sistina. Qui stanno hanno preso posto in vista delle votazioni, che si stanno svolgendo a seguito della cerimonia di giuramento di tutti i cardinali. La loro processione è stata accompagnata dalle litanie dei Santi. Il maestro delle cerimonie, monsignor Diego Ravelli, ha chiuso la porta della Cappella Sistina dando così ufficialmente il via al conclave per l’elezione del 267° Papa.
Poco prima, lo stesso Maestro ha pronunciato l'”Extra omnes“, dando ufficialmente il via al Conclave. Tutti gli astanti hanno lasciato ora la cappella Sistina, all’interno della quale restano solo i cardinali elettori, lo stesso maestro e l’ecclesiastico. Al termine della meditazione, anche il maestro e il cardinale Cantalamessa hanno lasciato la Sistina.
Nel corridoio centrale della Sistina, le tre urne, una per il voto, una per le schede scrutinate e una che deve essere tenuta a disposizione nel caso in cui qualche cardinale per ragioni di salute non riesca ad andare in Cappella.
Questa mattina, dalle 10, nella Basilica di San Pietro, è stata celebrata la Messa Pro Eligendo Pontifice, che dà inizio ufficialmente inizio al Conclave, presieduta dal cardinale Decano Giovanni Battista Re, che non parteciperà alle votazioni in quanto 91enne, e passerà la guida al Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin.
La cerimonia di giuramento dei cardinali
All’interno della cappella michelangiolesca, i cardinali hanno prestato giuramento sul Vangelo. “Prometto, mi obbligo e giuro“, dice ogni cardinali, per poi continuare: “Così Dio mi aiuti e questi santi Evangeli che tocco con la mia mano“. Il primo a giurare è stato il cardinale Pietro Parolin.
I lunghi tavoli, ricoperti con drappi rossi e tovaglie marroni, sono disposti lungo tutta la Cappella Sistina in quattro file sfalsate, in attesa che i cardinali elettori prendano posto, con tutto l’occorrente che servirà ai porporati tra preghiera e scrutini. Una cartella in pelle rossa con i bordi dorati e stemma papale al centro, l’Ordo Rittum Conclave, rilegato in verde, la Costituzione apostolica, per avere sempre sotto mano tutte le regole per l’elezione. Una penna blu.
Il cardinal Re: “L’elezione del Papa non è un avvicendarsi di persone”
Nel corso dell’omelia, il Decano ha ricordato il compito di ogni successore di Pietro, quello di far crescere la comunione “tesa fra le persone, i popoli e le culture“, avendo “a cuore la Chiesa” affinché mantenga e rafforzi la sua unità “nel solco tracciato da Cristo agli Apostoli“. Un’unità che il cardinal Re ha declinato non in uniformità bensì in saldezza e profonda comunione nelle diversità, “purché si rimanga nella piena fedeltà al Vangelo“.
Il Decano ricorda anche l’auspicio di Giovanni Paolo II secondo cui “l’elezione del nuovo Papa non è un semplice avvicendarsi di persone, ma è sempre l’Apostolo Pietro che ritorna“, ribadendo come tutto concorre ad “alimentare la consapevolezza della presenza di dio, al cui cospetto ciascuno dovrà presentarsi un giorno per essere giudicato“.
Nel trittico Romano Papa Giovanni Paolo II auspicava che, nelle ore della grande decisione mediante il voto, l’incombente immagine michelangiolesca di Gesù Giudice ricordasse a ciascuno la grandezza della responsabilità di porre le “somme chiavi” nelle mani giuste.
Pregando affinché “la Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, intervenga con la sua materna intercessione, perché lo Spirito Santo illumini le menti dei Cardinali elettori e li renda concordi nell’elezione del Papa di cui ha bisogno il nostro tempo”, il cardinal Re ricorre anche alla concessione di Dio di un Papa “che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio“.
Durante lo scambio della pace nella Messa, il cardinal Re, ben oltre il semplice segno liturgico, si espresso nei confronti del Segretario di Stato, Pietro Parolin, uno dei cardinali papabili, ha espresso “Auguri…e doppi“.
Le ore prima dell’Extra Omnes
Poi una pausa per il pranzo e gli ultimi attimi di confronto. Alle 16.20 la processione dei cardinali dalla Cappella Paolina alla Sistina. Dalle 16.30 inizieranno i riti preliminari, con la catechesi del predicatore della Casa pontificia, il cardinale Raniero Cantalamessa, il giuramento, e il momento dell’Extra omnes.
Estromessi i cellulari, che resteranno presso la residenza vaticana di Casa Santa Marta, dove alloggiano i cardinali e saranno restituiti solo a fine Conclave. Vietato ogni contatto esterno con il mondo, in pieno isolamento. Alle 15 il Vaticano disattiverà “tutti gli impianti di trasmissione del segnale di telecomunicazione per cellulare radiomobile, esclusa l’area di Castel Gandolfo“. E piazza San Pietro.
Per oggi è previsto il primo voto, con conseguente prima fumata in serata intorno alle 19.30. Da domani si procederà con quattro votazioni al giorno, due la mattina e due il pomeriggio, con due fumate quotidiane. Sabato, è possibile che una pausa dopo i primi tre giorni di votazioni. Il quorum da raggiungere è pari ai due terzi, per eleggere il 267° papa servono infatti 89 voti. Quando accadrà, si interromperanno le consultazioni e dalla Sistina salirà al cielo il segno più atteso: la fumata bianca.
Pre-Conclave, Sigillo e Anello del Pescatore annullati
Ieri, nell’Aula del Sinodo sono stati annullati l’Anello del Pescatore e il Sigillo di piombo di Papa Francesco. Atto simbolico che sancisce ufficialmente la fine del Pontificato.
Per la delimitazione dell’area del Conclave, la sera precedente alla Messa Pro eligendo, come da tradizione e prassi, una Commissione, ha provveduto a chiudere le entrate del Palazzo Apostolico, apponendo il sigillo con la scritta “Conclave” e “2025”. L’organo è stato presieduto dal Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, S.E. Mons. Edgar Peña Parra, e composta tra gli altri dal Comandante della Guardia Svizzera Pontificia, il Col. Christoph Graf, e dal Vice Comandante del Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano, il Dr. Davide Giulietti, e membri della Direzione dei Servizi Tecnici del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
© Riproduzione riservata