Autovelox, se non omologati la multa non è valida: come fare ricorso

La Corte di Cassazione di Treviso ha creato un precedente giudiziario per cui, se gli apparecchi autovelox non risultano correttamente omologati e approvati, la multa al conducente non è ritenuta valida

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Un avvocato di Treviso è riuscito a creare un precedente giuridico che potrebbe rendere più semplice a molti automobilisti fare ricorso per le multe per eccesso di velocità registrato da autovelox. L’avvocato aveva infatti ricevuto una multa per aver percorso ad una velocità di 97 chilometri orari una strada dove il limite era fissato a 90. Ad incastrarlo al registrazione dell’autovelox presente su quel tratto di strada, la Regionale n.53, anche conosciuta come Tangenziale.

L’uomo, dopo aver letto approfonditamente il verbale, ha deciso di fare ricorso per ottenere l’annullamento della multa. Il motivo? Sul verbale, l’autovelox era registrato come apparecchio approvato ma non omologato. Davanti alla Corte di Cassazione, l’avvocato è riuscito a perorare e vincere la sua causa, poiché a livello legale “omologato” e “approvato” non hanno lo stesso significato, per cui una multa ottenuta tramite rilevazione di un autovelox non approvato non è valida.

La questione, però, è legata ad una circolare del ministero delle Infrastrutture, la n.8176/2020, in cui veniva affermato che “omologazionee approvazione” fosse sostanzialmente la stessa cosa, per cui si poteva svolgere un’unica attività di registrazione per entrambi i requisiti. Protocollo che però non è stato riconosciuto dalla Corte, che ha permesso all’avvocato di non pagare la multa per eccesso di velocità.

Autovelox, come fare ricorso?

La decisione della Cassazione si rifà all’articolo 45, comma 6, del Codice della strada che prescrive: “Sono soggetti all’approvazione od omologazione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, previo accertamento delle caratteristiche geometriche, fotometriche, funzionali, di idoneità e di quanto altro necessario“. Secondo questa norma, nonostante la circolare del ministero, gli autovelox devono subire due diversi procedimenti prima di potersi definire regolamentati.

Per scoprire se l’autovelox che ha registrato l’eccesso di velocità sia “omologato” o “approvato” è necessario leggere sul verbale della multa quale sia la tipologia di dispositivo e verificare se sia presente la dicitura “Omolog. Decreto n… del …“. Dopo aver effettuato questo passaggio è necessario individuare all’interno del decreto se il procedimento a cui è stato sottoposto l’apparecchio sia di “approvazione” o “omologazione“. Se si trova scritto nel decreto “è approvato il sistema denominato ...”, allora l’autovelox non risulta omologato.

A quel punto sarà possibile presentare ricorso entro 60 giorni dal ricevimento del verbale davanti al Prefetto, o entro 30 giorni davanti al giudice di pace. Se la multa ricevuta, e considerata non valida, fosse stata notificata a distanza di più di 60 giorni, sarà possibile richiedere una sorta di sanatoria.

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