Durante un forum dell’Ansa, il vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato l’impegno del governo italiano per promuovere la pace nel Medio Oriente. Pur ribadendo l’amicizia dell’Italia con Israele, Tajani ha espresso la volontà di lavorare per una soluzione pacifica al conflitto, inclusa l’eventuale disponibilità a inviare truppe per favorire la creazione di uno Stato palestinese. D’altro canto, sin dall’inizio del conflitto, il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha sottolineato più volte la sua ferma opposizione a tale soluzione, affermando che sarebbe come dare ai palestinesi un premio per il loro attentato.
Tajani: le sfide dei conflitti in Medio Oriente
Il ministro Tajani ha riaffermato il sostegno dell’Italia alla soluzione dei “Due popoli due stati” come l’unica via per garantire la stabilità in Cisgiordania. Ha sottolineato l’importanza del dialogo con l’Autorità nazionale palestinese (Anp) e ha annunciato di aver invitato in Italia il nuovo primo ministro palestinese, Mohammad Shtayyeh, per rafforzare i legami con l’unica autorità legittima palestinese.
Riguardo alle preoccupazioni per la sicurezza interna, Tajani ha dichiarato che non ci sono minacce immediate di attentati terroristici in Italia, ma ha evidenziato il rischio di attacchi isolati da parte di individui radicalizzati. Il ministro ha anche assicurato che tutte le sedi sensibili sono sotto stretta sorveglianza e ha lodato il lavoro delle forze dell’ordine e dell’intelligence italiane, evidenziando il recente arresto di tre persone sospettate di pianificare un attacco terroristico.
Parlando della minaccia nucleare, il ministro ha esortato all’attenzione sul programma nucleare dell’Iran e ha espresso la speranza che Israele, essendo riuscito a bloccare quasi del tutto l’attacco di Teheran, si senta soddisfatto ed eviti di riattaccare a sua volta l’avversario. Tajani ha anche incontrato rappresentanti della Lega degli Stati Arabi e dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica per discutere dei recenti sviluppi della crisi mediorientale.
L’obiettivo del G7: collaborare per la pace
Tajani ha ribadito l’impegno dell’Italia nella difesa dei valori e nell’obiettivo comune di raggiungere la pace nella giustizia, evidenziando che la pace sarà al centro dell’agenda del prossimo summit del G7. Un obiettivo importante che richiede necessariamente un senso di unità e cooperazione tra i Paesi membri del G7. A tal proposito, Tajani ha sottolineato che l’Italia, con la sua tradizione radicata nell’Occidente, può svolgere un ruolo di primo piano per promuovere la pace.
Per quanto riguarda la situazione del conflitto in Ucraina, il Ministro ha ribadito l’impegno dell’Italia a favore della pace nella regione affermando che il paese sta sostenendo l’Ucraina nell’affrontare l’offensiva russa. “Siamo di fronte a un’offensiva russa sul terreno e dal cielo, noi li stiamo aiutando in tutti i modi possibili a resistere, perché solo se non c’è una sconfitta ucraina si può dare vita a un tavolo della pace, perché per sedersi bisogna essere contendenti non un vincitore e un vinto, altrimenti ci sarebbe un diktat del vincitore e non un accordo” ha affermato Tajani.
Ha inoltre espresso la speranza che gli aiuti americani all’Ucraina possano essere sbloccati il più presto possibile, ma ha sottolineato che non spetta all’Italia interferire nelle vicende interne degli Stati Uniti, verso cui ha rimarcato l’amicizia dell’Italia, indipendentemente dal presidente attuale o da quello che verrà eletto alle presidenziali del prossimo novembre.