Il ministro per gli Affari europei: “Regole bilancio flessibili su investimenti verdi, Pnrr e difesa”. Migranti? Ripartire dalla “dimensione esterna”
L’Italia sottolinea la necessità di affrontare nell’Ue il tema migratorio puntando sulla “dimensione esterna”, richiama la necessità di non imporre “oneri eccessivi” alle imprese con le nuove normative del Green Deal e insiste nella richiesta di più flessibilità per gli investimenti green e quelli del Pnrr e per la Difesa, nell’ambito della riforma del Patto di stabilità. Lo afferma in una nota il ministro per gli Affari Europei, Coesione, Sud e Pnrr Raffaele Fitto, a margine del Consiglio Affari generali a cui ha partecipato a Bruxelles, che aveva in agenda la preparazione del prossimo Consiglio europeo di giugno.
Migrazioni, Fitto: “Rinnovare sforzi nella dimensione esterna”
“È necessario – dichiara Fitto – che il Consiglio europeo affronti una discussione approfondita sul tema della migrazione: l’Italia sottolinea l’urgenza di attuare pienamente le conclusioni del 9 febbraio” adottate dal vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue, “e si aspetta dei progressi di sostanza in merito”. Il ministro ha aggiunto che “per attuare le conclusioni di febbraio, ribadite a marzo” dall’ultimo Consiglio europeo, “è di cruciale importanza rinnovare i nostri sforzi nel campo della dimensione esterna”. Fitto ha poi ribadito la necessità di attribuire particolare attenzione alla Tunisia: “È fondamentale un approccio costruttivo, e inviare a Tunisi un messaggio di sostegno complessivo, anche nel settore della gestione del fenomeno migratorio. L’Italia – rileva – sta continuando a lavorare per agevolare l’approvazione dell’accordo con il Fmi, anche attraverso contatti di alto livello con le autorità tunisine e i principali donatori internazionali”.
Green Deal, Fitto: “Tenere conto della fattibilità”
Sui temi economici il ministro ha ricordato che il Consiglio Europeo di giugno sarà, afferma la nota, “un importante momento di riscontro rispetto al dibattito sulle nuove strategie di competitività di lungo termine dell’Unione europea”. “Il quadro regolatorio europeo – osserva Fitto – deve essere un fattore di valorizzazione del mercato unico e un volano di sviluppo e innovazione. Anche per questo, è importante assicurare che le iniziative legislative tengano sempre in debito conto la fattibilità operativa degli obiettivi posti, evitando” di imporre “eccessivi oneri alle aziende e di compromettere la creazione di posti di lavoro”. Il riferimento, chiaro ancorché implicito, è alle proposte legislative del Green Deal europeo, soprattutto quelle ancora in discussione da parte dei co-legislatori dell’Ue.
Patto di stabilità, l’Italia cerca maggiore flessibilità
Sulla riforma del Patto di stabilità, riguardante le politiche di bilancio degli Stati membri (la “governance economica”), il ministro afferma che “le proposte legislative della Commissione costituiscono una buona base di partenza” e che “l’Italia punta a nuove regole di bilancio che siano realistiche e favorevoli alla crescita, con una maggiore flessibilità – conclude – sugli investimenti verdi, sui piani di rilancio nazionali e sulla difesa”.