L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e il Consorzio interuniversitario Cineca hanno sottoscritto accordo di cooperazione che prevede attività e progetti per valutazione della qualità delle leggi
L’Intelligenza Artificiale può essere utilizzata per mettere a punto leggi di qualità, studiandone impatto ed efficacia, quindi analizzando come vengono applicate e quali effetti producono? Dunque, è possibile sviluppare metodologie di intelligenza artificiale da applicare al processo legislativo?
Se ne parla a Forum PA, l’evento nazionale sulla modernizzazione della pubblica amministrazione che si tiene da oggi a giovedì al Palazzo dei Congressi di Roma, nell’incontro “Intelligenza Artificiale e qualità delle leggi” in programma oggi, dalle 14.
Sono previsti gli interventi di Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Sanzio Bassini, direttore del dipartimento Supercalcolo, applicazioni e innovazione del Consorzio interuniversitario Cineca, Leonardo Draghetti, direttore generale dell’Assemblea legislativa, e Daniele Senzani, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico dell’Università di Bologna.

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e il Consorzio interuniversitario Cineca hanno appena sottoscritto un accordo di cooperazione interistituzionale – firmato da Petitti e dal presidente di Cineca Francesco Ubertini – che prevede attività e progetti per la valutazione della qualità delle leggi, con analisi di come vengono applicate e di quali effetti producono, nonché azioni per la diffusione della cultura delle tecnologie dell’informazione e dell’etica nell’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale.
L’accordo, inoltre, prevede la collaborazione per lo sviluppo di sistemi informativi avanzati per la pubblica amministrazione. L’obiettivo è rendere l’organizzazione interna più efficiente, nell’ottica di garantire la parità di genere e i diritti delle persone con disabilità nonché di migliorare il benessere nei luoghi di lavoro, e implementare la formazione dei dipendenti all’utilizzo dei nuovi servizi digitali. L’accordo, infine, prevede la condivisione di dati, informazioni, elaborazioni, analisi, studi e pubblicazioni nonché la diffusione dei risultati sulle attività realizzate congiuntamente.