Il ministro degli Esteri si lascia andare a commenti sulle tensioni che spaccano l’esecutivo Draghi: «In questa fase bisogna essere uniti, non è il momento di picconare il governo». Sulla Nato afferma: «Surreale che le forze politiche parlino di sé durante i vertici»
Luigi Di Maio torna alla carica dopo la scissione con il Movimento 5 Stelle e la fondazione del nuovo partito Insieme per il Futuro parlando delle tensioni che alimentano l’esecutivo Draghi negli ultimi giorni: «Credo che non si possa in un momento così difficile per l’Italia continuare a picconare il governo. Minacciare crisi a giorni alterni non fa che creare problemi al Paese. Questo è un momento storico importante: non è il momento di seguire sondaggi o il calo dei consensi».
Il ministro degli Esteri, poi, lancia una stoccata alla maggioranza: «Guerra, crisi alimentare, caro bollette, in questa fase bisogna essere uniti ed è paradossale che certe volte alcuni partiti dell’opposizione si dimostrino più responsabili di certi partiti di maggioranza». Ricorda poi l’ex pentastellato che problemi complessi richiedono soluzioni altrettanto complesse e il massimo delle energie di tutti.
«Non si deve stare dietro alle scorribande politiche ogni giorno. È necessario andare avanti e occuparci dei problemi seri», aggiunge rammentando il nodo centrale del tema dell’energia.
Di Maio fra guerra e vertice Nato: «Putin non vuole la pace»
Il ministro degli Esteri ritorna sulla guerra in Ucraina: «Con le bombe a Odessa Putin sta dimostrando una sola cosa: di non volere la pace. Continua ad allontanare il tavolo di pace portando avanti in maniera sempre più intensa questa guerra in Ucraina. Noi non ci fermeremo come governo nella nostra azione diplomatica nel cercare la pace, ma bisogna essere in due a volerla».
E sul vertice della Nato che si è tenuto a Madrid mentre in Italia imperversava lo scandalo delle telefonate fra Grillo e Draghi per rimuovere Conte dalla guida del M5S, Di Maio dice: «È surreale che ci siano forze politiche che passano il tempo a parlare di se stesse mentre il governo è seduto al tavolo internazionale per parlare dell’adesione di Svezia e Finlandia», e che pone attenzione anche al fianco sud, che è nell’interesse dell’Italia.
«Non possiamo seguire il dibattito interno alle forze politiche. Dobbiamo pensare all’Italia. Il dibattito rispetto a presunti e non verificati scambi di messaggi in un vertice importantissimo come quello della Nato è stato surreale – aggiunge il ministro ai giornalisti – È stato un dibattito su una “presunta conversazione smentita dai due diretti interessati, tra l’altro».