La coalizione dell’ex calciatore sfida il feudo della destra nella roccaforte veneta. I primi sondaggi lo vedono in lieve vantaggio sull’opponente Sboarina dopo le votazioni di due settimane fa. Spaccature e indecisioni nel fronte dell’ex sindaco potrebbero costargli la conferma
L’appuntamento elettorale veronese, con le votazioni di ballottaggio fra Damiano Tommasi e Federico Sboarina, continua a catalizzare l’attenzione della politica nazionale. Una situazione incerta, combattuta fino all’ultimo minuto alle urne, che potrebbe sancire uno storico cambio di poltrone a Palazzo Barbieri, nella roccaforte della destra italiana.
Dal primo turno elettorale, Tommasi e la sua coalizione di centro sinistra con Pd e M5S hanno conquistato il 40% delle preferenze dei votanti. Al secondo posto, il sindaco uscente Federico Sboarina, al 38%, insieme a tutto il centro destra.
A due settimane di distanza, l’ago della bilancia è certamente l’elettorato di Flavio Tosi, che avrebbe dato il proprio appoggio al candidato di centrodestra. Arrivato terzo nelle votazioni nel primo turno, strappando il 23,9% delle preferenze l’ex primo cittadino di Verona dal 2007 al 2017 potrebbe così ottenere, in caso di vittoria di centrodestra, ben 9 consiglieri su 22 spettanti alla coalizione vincitrice. Una posizione di rilevanza su ogni decisione politica dell’amministrazione Sboarina-bis.
Ma l’apparentamento, seppur sancito formalmente con telefonate direttamente con i leader Salvini e Meloni, potrebbe comunque non bastare per riconfermare Sboarina. Le resistenze del sindaco uscente avrebbero impedito la riconciliazione con l’ex leghista veronese. Una spaccatura nel centrodestra che ha pesato nella prima giornata alle urne del 12 giugno, con Fratelli d’Italia e Lega da una parte e Forza Italia dall’altra. La sfida elettorale contro Tommasi è, dunque, ancora tutta aperta e per la prima volta dopo 15 anni, il centrosinistra potrebbe tornare a governare Verona.