Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è intervenuto nella giornata di oggi per cercare di fare un po’ di chiarezza sulla complessa situazione attuale. La morte improvvisa di Papa Francesco, avvenuta ieri mattina, ha sconvolto gli impegni e le tabelle di marcia del mondo della politica mondiale, aprendo a nuovi scenari e anche a opportunità prima impensabili.
Tra pochi giorni, in occasione delle esequie del Pontefice, centinaia di capi di Stato e di governo si ritroveranno in Vaticano, e di conseguenza a Roma, dando la possibilità di dare avvio a chiarimenti e bilaterali. Il primo ad essere prospettato, subito dopo l’annuncio del presidente Usa, Donald Trump, della sua presenza ai funerali, è stato quello tra i vertici statunitensi ed europei. Un incontro su cui Meloni è al lavoro da settimane, ma che sembrerebbe non potrà svolgersi il prossimo sabato.
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“I funerali saranno funerali“, ha infatti chiarito il titolare della Farnesina nel corso di un intervista per il tg francese, TF1, chiarendo che il vertice tra Von der Leyen e Trump è possibile ma non all’interno di questa cornice. “Trump ha accettato l’invito della presidente Meloni a Roma, poi per organizzare la riunione su Usa ed Europa bisogna discutere e prepararle con gli americani“, ha chiarito.
Intanto, però, c’è chi vocifera che la speranza del premier sia comunque quella di riuscire ad avvicinare il presidente statunitense con la presidente della Commissione Ue, Von der Leyen, e con il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. Nella consapevolezza dell’impossibilità di un vero e proprio vertice, l’auspicio è quello di riuscire a intavolare almeno delle conversazioni distensive e, magari, riuscire a immortalare anche una stretta di mano tra i tre.
Cosa attendersi a livello politico dai funerali di Papa Francesco. Tajani: “Evento epocale”
Intanto, proseguono i preparativi per sabato 26 aprile, quando alle 10, alle esequie del Pontefice, saranno presenti circa 200 mila persone, tra cui 170 delegazioni provenienti da tutto il mondo. Antonio Tajani ha annunciato di aver presieduto una riunione operativa con Segreteria generale, Cerimoniale diplomatico, Guardia di Finanza e Carabinieri del Ministero degli Esteri, necessaria a garantire l’accoglienza dei leader di tutti i Paesi che parteciperanno ai funerali del Pontefice.
“Un lavoro di grande responsabilità“, lo ha definito il ministro degli Esteri, chiarendo che tutto il personale della Farnesina è al lavoro per gestire un evento di “portata mondiale“. A scuotere maggiormente l’esecutivo sono però le implicazioni dell’incontro dei vari leader nella Chiesa di San Pietro. Assente il presidente russo, Vladimir Putin, ma presenti l’ucraino Volodymyr Zelensky, il francese Emmanuel Macron e il britannico Keir Starmer.
Il leader di Kiev ha già annunciato di avere intenzione di incontrare Trump in Vaticano, ma le mire di Meloni oggi riguardano prettamente i rapporti tra Washington e Bruxelles. Dall’insediamento del presidente americano, le due sponde dell’Atlantico non sono ancora riuscite ad incontrarsi di persona e le esequie di Papa Francesco potrebbero dunque essere la prima occasione per un faccia a faccia.
Ovviamente, Von der Leyen e Trump non potranno intavolare un negoziato sia per rispetto dell’occasione sia perché al momento non vi sono i presupposti affinché questo sia efficace. Sul dossier dazi, infatti, si registrano ancora distanze che non consentirebbero di trovare un’intesa. Intanto, però, anche solo un primo scambio di parole dal vivo potrebbe essere considerato un successo per l’esecutivo di Giorgia Meloni, anche nell’ottica della possibilità di fissare un primo incontro, magari tra maggio e giugno.
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