In merito all’ormai prossima festa del 25 aprile, il vicepremier e Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani afferma al Messaggero che per lui il senso della festa della liberazione “è quello che Berlusconi illustrò a Onna, il paesino abruzzese, già protagonista della Resistenza, devastato dal terremoto del 2009”.
Berlusconi definì “la festa del 25 aprile come festa della libertà riconquistata e come la festa di tutti gli italiani. Anche io la intendo così. Si tratta di una ricorrenza importantissima, alla quale non vanno date connotazioni politiche di parte, perché è la celebrazione dell’unità nazionale che riguarda sessanta milioni di persone. Credo fermamente che la Liberazione contenga un messaggio oltre che politico anche morale. Proprio perché riguarda la libertà”
Tajani: libertà che travalica le opinioni politiche
Nelle parole del Ministro Tajani, il 25 aprile si eleva come una celebrazione della libertà e dell’unità che coinvolge l’intera nazione italiana. Tuttavia, sottolinea la necessità di non politicizzare eccessivamente questa ricorrenza, poiché essa rappresenta l’unità nazionale che coinvolge milioni di italiani senza distinzione di schieramento politico. In risposta alle critiche sul carattere generico di parlare della festa della libertà senza considerare vincitori e vinti nel 1945, il ministro rimarca che la libertà è un valore politico universale, fondamentale per la convivenza civile, e che non può essere soggetta a connotazioni ideologiche.
L’idea di un’Italia che si rialza senza divisioni e conflitti ideologici è un richiamo alla coesione nazionale, necessaria oggi più che mai nonostante le sfide che il paese affronta: dalle crisi geopolitiche alle difficoltà economiche. Non trascurando l’importanza della cultura antifascista, Tajani sottolinea anche che la lotta per la libertà ha coinvolto molte generazioni di italiani, non solo durante il periodo della Resistenza, ma anche prima, durante la Grande Guerra.
Riguardo alla Resistenza, Tajani la descrive come una lotta plurale e trasversale, caratterizzata da un profondo senso di unità, nonostante le differenze culturali e politiche. Egli rende omaggio a tutti coloro che hanno combattuto per la libertà, indipendentemente dall’orientamento politico, e invita a non trasformare il 25 aprile in una festa di parte, ma piuttosto a onorare l’impegno e il sacrificio di tutti coloro che hanno dato la vita per la libertà, affinché possano servire da esempio per le generazioni future.