Il segretario della Nato Jens Stoltenberg ha esortato i Paesi membri dell’Alleanza Atlantica a fare di più per sostenere la guerra di Kiev contro Mosca. Al settimanale The Economist il numero 1 della Nato ha dichiarato che gli alleati che forniscono armi all’Ucraina devono porre fine al divieto di usarle per colpire obiettivi militari in Russia. Una presa di posizione che potrebbe ovviamente portare alla tanto temuta escalation del conflitto e che quindi ha scatenato le polemiche dei leader europei.
“Noi siamo parte integrante della Nato ma ogni decisione deve essere presa in maniera collegiale” ha dichiarato convinto Antonio Tajani, riciclando un po’ quanto già affermato contro le precedenti dichiarazioni di Emmanuel Macron. Inviare soldati Nato sul territorio ucraino o utilizzare armi europee sul suolo russo ha all’incirca lo stesso valore e potrebbe portare purtroppo alle stesse conseguenze.
“Le scelte di Kiev sono scelte di Kiev. Noi non manderemo un militare italiano in Ucraina e gli strumenti militari mandati dall’Italia vengono usati all’interno dell’Ucraina, lavoriamo per la pace – ha infatti dichiarato il ministro degli Esteri – I messaggi che arrivano dalla Russia provocano anche una guerra ibrida che si combatte, ma dobbiamo sempre lavorare per la pace e abbassare i toni“.
Stoltenberg: “Dobbiamo inviare più armi e munizioni“
Stoltenberg oggi non ha abbandonato il suo punto di vista, nonostante i forti contrasti che questo ha generato. “La Nato si prepara a svolgere un ruolo molto più importante nel coordinare l’assistenza alla sicurezza e l’addestramento per l’Ucraina” ha dichiarato il segretario, sottolineando che “ciò richiede impegni finanziari a lungo termine per porre il nostro sostegno su basi più solide e chiaramente prevedibili“. Insomma, a Kiev servono più sostegni economici e servono anche più armi.
Il segretario della Nato ha poi sottolineato che “Se Putin impone la sua volontà in Ucraina, non ci sarà sicurezza duratura in Europa e nel mondo nel suo insieme. Dobbiamo scoraggiare la Russia da ulteriori aggressioni. Una politica di pacificazione nei confronti di Putin non funzionerà“. Allo stesso tempo però il segretario ci tiene a sottolineare che “non è troppo tardi perché l’Ucraina vinca“, ma affinché ciò accada “dobbiamo inviare più armi e munizioni all’Ucraina, compresi sistemi antiaerei e armi a lungo raggio“.
Crosetto: “Non è esiste un segretario Nato che decide la linea di tutti“
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha dichiarato di non aver apprezzato le parole de segretario Stoltenberg. “Io ritengo che in questo momento sia sbagliato aumentare una tensione già drammatica“, ha infatti dichiarato il ministro, per poi evidenziare: “Occorre sì aiutare l’Ucraina a difendersi, perché se non la aiuti scoppia davvero la terza guerra mondiale“. Secondo Crosetto però gli aiuti a Kiev devono giungere in maniera diversa.
La soluzione di truppe Nato sul territorio così come l’invio di armi da poter utilizzare a proprio piacimento sarebbero scelte troppo compromettenti e troppo instabili. “L’aiuto deve essere fatto in modo da lasciare aperta la possibilità della costruzione di una tregua immediata e la partenza di un tavolo di pace“, ha sostenuto il ministro della Difesa, sottolineando poi come “non esiste un segretario della Nato o una Nazione che decide per tutte le altre“.
Cecilia Strada: “Usare armi Nato è una follia“
Molto più critica Cecilia Strada, capolista del Pd nel Nord-Ovest per le Europee, che ha dichiarato di ritenere le idee di Stoltenberg “una follia“. Questo perché “in un perido in cui continuiamo a contare i morti civili bisognerebbe concentrare ogni sforzo per raggiungere una pace giusta per l’Ucraina. Dare la possibilità a Kiev di colpire in territorio russo è invece la via più rapida per l’escalation“.
Strada ha anche criticato l’idea per cui l’invio di un numero più cospicuo di armi possa mettere fine alla guerra. “Se fosse stato sufficiente l’invio di munizioni e armamenti, a quest’ora staremmo festeggiando la pace in Ucraina e sarebbe bellissimo” ha dichiarato la dem, aggiungendo: “Si parla di esercito europeo, ma sarebbe solo una parte della Difesa: quella vera inizia con la diplomazia“.
Weber: “Quando il segretario della Nato parla, offre un orientamento“
Manfred Weber, presidente del Ppe, ha manifestato la sua solidarietà a Stoltenberg, cercando di mitigarne i concetti. “Non dobbiamo rinunciare al nostro forte sostegno per l’Ucraina. Ecco perché abbiamo bisogno di un approccio unitario nella Nato e nell’Ue” ha sostenuto il presidente, sottolineando che “quando il segretario parla, offre un orientamento“.
Weber ha poi sottolineato come questa solidarietà porterà l’Ue “ad avere nei prossimi anni un’Unione europea della difesa“, proprio perché “nel programma elettorale del Ppe, ci siamo impegnati a nominare un Commissario europeo per la difesa. Abbiamo anche bisogno di una difesa aerea efficace“.