Smeriglio abbandona il Pd: “Sbaglia su tutti i fronti”

La goccia che ha fatto traboccare il vaso dell'europarlamentare è stata la posizione assunta dai dem sulle guerre: "Serve una linea chiara e sulla pace non servono singole e occasionali suggestioni"

Redazione
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Un addio che fa rumore, quello dell’eurodeputato Massimiliano Smeriglio, eletto come indipendente al Parlamento di Strasburgo, che ha deciso di lasciare definitivamente il Pd e Elly Schlein. “Non me ne sono andato per un problema di relazione ma di profilo politico. Parlare non è servito a nulla, non c’è traccia nazionale e locale di una trasformazione sostanziale del modo di funzionare del partito” ha iniziato a spiegare Smeriglio in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

L’eurodeputato accusa il Pd su tutti i fronti, dal suo assetto interno, alle battaglie politiche “sbagliate” che porta avanti. Inoltre, bacchetta duramente la sinistra e le ricorda quali dovrebbero essere le sue priorità, rimettendole al centro e annunciando che non le abbandonerà mai: giustizia climatica e sociale, Europa attore di pace, reddito, salario, transizione ecologica.

Smeriglio: “Pd e Ue a trazione Nato”

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la guerra e la flebile posizione del Pd su temi quali l’invio di armi, l’Asap (il fondo per comprare munizioni anche con i soldi del Pnrr) e il Patto di stabilità. Secondo l’eurodeputato, il Pd fa veramente poco, non difendendo con forza e costanza i principi e i valori del pacifismo: “E’ stata una decisione difficile da prendere ma coerente con la mia storia e con le posizioni assunte in parlamento. Lascio la delegazione del Pd per dedicarmi al rafforzamento di un’alleanza per la giustizia climatica e sociale e per fare dell’Europa un soggetto di pace” ha spiegato al Fatto Quotidiano.

Smeriglio è critico anche nei confronti della stessa Europa che, invece di essere indipendente, presenta una forte impronta atlantica: “Per quanto riguarda la guerra in Ucraina – spiega l’eurodeputato sul Fatto Quotidiano – non ho dubbi sulla volontà imperiale della Russia ma il problema è il ruolo dell’Europa, che è politicamente subalterna alla Nato. Io tra atlantismo ed europeismo scelgo europeismo, un’Europa per la pace“.

Le criticità del partito e della stessa Elly, Smeriglio: “Non fa una vera opposizione al governo”

Elly Schlein
Elly Schlein

Ho parlato qualche volta con la segretaria Schlein e ho evidenziato le difficoltà politiche ma nulla. Dagli altri membri mai una telefonata per parlare di temi di cui mi occupavo a Bruxelles. Missione ed obiettivi non chiari, quali blocchi sociali vuole rappresentare? Deve fare una scelta di campo” ha spiegato Smeriglio a proposito della confusione e della poca coordinazione all’interno del Pd in un’intervista su Libero.

Secondo l’eurodeputato, “manca una visione, questo Pd non è più credibile“. Ma non solo la sinistra è debole, lo risulta ancora di più visto l’avversario forte e unito che ha di fronte: “La destra che governa va presa sul serio, non è una barzelletta. Anche se è guerrafondaia, razzista, misogina, patriarcale e negazionista sul clima le riconosco un’idea organica che a noi manca” ha dichiarato.

Il fatto che i dem non sappiano neanche toccare i temi giusti la dice lunga su come il Pd sia lontanissimo dal rappresentare un’opposizione vera e forte: “Il governo Meloni governerà fino al 2027 perché l’opposizione anziché occuparsi di lavoro sociale, attacca i raduni di Acca Larentia, da cui invece dovremmo imparare“, inizia a puntualizzare Smeriglio, spiegando che “confondere 500 fascisti di Acca Larentia con il governo in carica è un grave errore. Utilizzare a fini elettorali l’antifascismo lo rimpicciolisce“.

Il fatto che servano altri argomenti alla sinistra, o meglio, al Pd, è lampante. E’ per questo che l’ex presidente della regione Lazio, pacifista e ambientalista, ha deciso di discutere sulla sua candidatura alle Europee e fare un punto della situazione durante un’assemblea che si terrà giovedì a Roma. Forse per candidarsi con l’Avs? Visto che ha dichiarato di apprezzare il lavoro, oppure entrando nella giunta Gualtieri? Oppure ha in serbo la creazione di creare “una sinistra e sinistra del Pd” sul modello spagnolo? Solo giovedì ne potremo sapere di più.

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