Schlein alla conquista del 2024: Conte e Meloni gli ostacoli da sbaragliare

Elly Schlein si prepara ad affrontare la dura lotta contro Giuseppe Conte che sta cercando la sua autonomia dal Pd, mentre la competizione con Meloni si fa sempre più feroce

Redazione
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Il 2024 sarà l’anno di svolta per Elly Schlein? Sì, se non si farà surclassare da Conte e se inizierà a battere qualche colpo contro la premier. Due imprese decisamente non semplici.

La segretaria dem è sempre molto attenta a non polemizzare contro Giuseppe Conte, e sembra voler evitare che lo facciano anche gli altri democratici, e lo ha dimostrato chiedendo ai dirigenti del Pd di evitare interviste sull’argomento “Schlein federatrice” subito dopo l’uscita dell’ex premier. La prova che la sua linea sedata e sopita funziona è il testa a testa dei sondaggi sulle regionali d’Abruzzo tra sinistra e destra, con la conquista di un punto da parte del Pd rispetto al 2029, superando dunque i grillini.

Giuseppe Conte
Schlein alla conquista del 2024: Conte e Meloni gli ostacoli da sbaragliare 5

Ma con le elezioni europee che incombono, è sempre più evidente l’obiettivo di Conte di superare il Pd, considerando il sondaggio politico di ieri che parla di un M5s a soli 4 punti di distanza dal partito di Elly (15,3% vs 19,7%).

E sì, sicuramente la competizione elettorale è un fattore preponderante che ha contribuito a complicare i rapporti tra Conte e Schlein. Il M5S e il PD sono entrambi in cerca di un rilancio elettorale, e la collaborazione tra i due partiti è vista da molti come un ostacolo a questo obiettivo. Conte, in particolare, è deciso a riconquistare il consenso perduto, e ritiene che il M5S debba recuperare la sua autonomia. Schlein, invece, è convinta che il campo largo sia l’unica strada per vincere le elezioni.

La corsa alle europee ostacolata da Giuseppe Conte

La corsa alle elezioni europee spinge Conte a mirare sempre più in alto, soprattutto quando si tratta di sbaragliare la concorrenza. Non è un segreto che anche Elly Schlein punti ad un posto in Europa, quindi, la posta in gioco per entrambi è altissima.

Chi dei due abbia più esperienza non è difficile capirlo, per cui il timore che i democratici tentino di allinearsi al gioco dei pentastellati non è troppo infondato. È già accaduto sul fronte Ucraina, dove il movimentismo pacifista di Conte ha spinto Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd, a fare dietrofront: “C’è stata da parte nostra freddezza nei confronti della parola pace“, una frase che smonta la linea improntata finora da Letta.

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Enrico Letta

Non ci sono dubbi però sul Mes, almeno per i democratici, che proseguono la linea dura dell'”approvazione a tutti i costi“, rinunciando a far uscire dall’Aula tutti i deputati d’opposizione per non spaccare la minoranza. E la minoranza si è spaccata con il voto contrario alla ratifica del M5S, anche se Elly ha preferito non parlare onde evitare di trasformare il momento del voto in un dibattito aperto tra lei e Conte.

Il timore, però, è che con l’apertura delle campagne elettorali in vista delle elezioni europee gli animi si scaldino veramente. Non bisogna trasformare le elezioni europee in un sondaggio nazionale” ha auspicato Letta, ma tra qualche mese bisognerà vedere se il suo saggio consiglio sarà veramente ascoltato. Intanto nella minoranza del Pd si fa strada un ulteriore paura, ovvero quella che i democratici “si trasformino in gruppettari per non farsi scavalcare da Conte“.

Giorgia Meloni e il duello dal risultato quasi certo

Il secondo “buon proposito” di Elly Schlein per il nuovo anno sembrerebbe essere quello di sferrare qualche colpo a Giorgia Meloni, magari riuscendo a batterla alle Europee. Un obiettivo ambizioso, che deve però tener conto dei chilometri di vantaggio della premier.

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Giorgia Meloni

Le elezioni regionali, ancora in ballo in Sardegna, Piemonte, Abruzzo, Molise e Basilicata, potrebbero finire tutte in tasca alla destra, col rischio che anche la sempre democratica Firenze possa cambiare lato. Il tutto a causa della frantumazione della sinistra che continua a sgretolarsi di fronte agli occhi dei suoi elettori, con Renzi ormai autonomo e parti del Pd che non sono favorevoli alla candidata scelta.

Obiettivi che quindi sembrano sempre più lontani se prima Schlein non riesce a risolvere i problemi interni al partito e all’opposizione. L’astro nascente della sinistra sembra stia esaurendo la sua aurea brillante, mentre è ostacolata anche da chi dovrebbe sostenerla. Dalla parte di Elly, però, c’è proprio la novità che essa stessa rappresenta, che potrebbe aiutarla nella lotta contro la destra egemone e smarcarla finalmente dal populismo pentastellato.

Quindi, il 2024 sarà l’anno di Elly? Le questioni in ballo sono molte, ma basterà un passo falso perché la segretaria perda tutto.

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