Il vice presidente del Senato prosegue nella sua forma di protesta in vista del 12 giugno: «Morale alto, per cui si va avanti»
«Siamo arrivati al quinto giorno di sciopero. Quattro chili persi, la pressione per fortuna è a posto, il morale è alto, per cui si va avanti, pronti ad un’ultima settimana di fuoco in giro per tutta l’Italia».
Così Roberto Calderoli, il vice presidente del Senato che in questi giorni sta portando avanti uno sciopero della fame per protestare contro la scarsa informazione che si sta dando sul referendum.
«Dal Piemonte tra poco mi sposto in Lombardia per i due incontri pomeridiani a Erba e Cantù, poi andrò ovunque, Campania, Sardegna, Basilicata e Calabria. E intanto sono già 160 gli amici tra il Comitato del Sì e del Partito Radicale che hanno aderito allo sciopero della fame contro il muro di silenzio intorno al referendum sulla giustizia del 12 giugno».