I leader dell’Occidente nel secondo giorno di vertice in Baviera, con Zelensky in collegamento. «Sostegno all’Ucraina in ogni settore, non usciremo vinti da questo conflitto»
Prima l’oro, poi il petrolio e poi i dazi sulle importazioni dalla Russia. Questa la strategia che il G7 vuole seguire per bloccare i rifornimenti economici di Putin. Una linea emersa al termine del secondo giorno di vertice di grandi dell’Occidente in Baviera, a Garmisch-Partenkirchen, nel castello di Schloss Elmau. In collegamento video anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Sul tavolo ovviamente il conflitto, ma anche il clima.
«Cerchiamo nuovi e ancora più efficaci modi per colpire l’economia russa – hanno dichiarato i leader al termine dell’incontro – e indebolire i finanziamenti della macchina da guerra di Putin, ricordando anche il coinvolgimento attivo della Bielorussia». L’oro russo sarà il primo obiettivo, poi si passerà al tetto sul prezzo del petrolio di Mosca, sempre nell’ottica di un affrancamento energetico da Putin. Altro target saranno i dazi sulle importazioni dalla Russia, con i proventi che dovrebbero finire nelle casse dell’Ucraina. In conclusione, si rafforzeranno le sanzioni mirate ai responsabili dei crimini di guerra, per i quali i leader hanno dichiarato che «non può esserci immunità». Emersa anche la volontà dei leader di garantire il sostegno all’Ucraina in tutti i settori, facendo notare che spetta a Kiev «decidere su un futuro accordo di pace, libero da pressioni o influenze esterne».