A 48 ore di distanza dal colloquio tra Giorgia Meloni e Donald Trump, l’Ue è al lavoro per comprendere in che formato, in che data e soprattutto in che luogo far svolgere l’eventuale incontro tra il presidente Usa e i vertici dell’Unione europea. Il Presidente del Consiglio è tornata in Italia più che soddisfatta dell’incontro a Washington, consapevole di aver aperto uno spiraglio nei rapporti tra le due sponde dell’Atlantico, senza compiere il tanto temuto strappo con Ursula Von der Leyen.
Proprio la presidente della Commissione europea ha annunciato ieri di aver avuto un colloquio telefonico con il premier, definendolo “positivo“, di fatto dando una nuova benedizione all’incontro avvenuto nello Studio Ovale lo scorso giovedì. Von der Leyen ha però voluto mettere in chiaro due aspetti fondamentali. Innanzitutto al competenza esclusiva delle trattative sui dazi con Donald Trump spetta a l’Ue e, in secondo luogo, l’organizzazione di un eventuale summit con gli Stati Uniti è un compito del Consiglio europeo e quindi del presidente Antonio Costa.
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Ora, quindi, resta da capire quali siano le speranze di questo incontro. Da un lato, il premier Meloni auspica che possa svolgersi a Roma, come annunciato a Trump, che è stato invitato in Italia anche per incontrare l’Ue; dall’altro i vertici dell’Unione europea riflettono sulle implicazioni di un colloquio in uno Stato membro e non a Bruxelles. Al momento, sembrerebbe regnare lo scetticismo e sarebbero in corso i colloqui con i 27 partner per comprendere qual è il loro orientamento sulla questione.
Incontro Usa-Ue: lo scetticismo sul summit a Roma
Molte cancellerie, secondo quanto riporta Repubblica, avrebbero già sottolineato l’inopportunità di un summit a Roma. A giugno è previsto un vertice della Nato in Olanda, a cui prenderà parte anche Trump, e un Consiglio europeo a Bruxelles, mentre a maggio è previsto un vertice straordinario con i leader dell’Ue. La domanda di alcune rappresentanze, quindi, riguarda i motivi dell’organizzazione dell’incontro con Trump proprio a Roma.
In molti, infatti, ritengono che questa decisione possa essere un disconoscimento del ruolo istituzionale di Bruxelles e dell’Ue stessa, oltre a non riconoscere i successi di Meloni a Washington. In fin dei conti, è la linea di alcuni, il colloquio non avrebbe permesso di compiere passi in avanti nell’ambito dei dazi. Trump, nella dichiarazione congiunta pubblicata il giorno successivo all’incontro con Meloni, ha dichiarato di aver accettato l’invito a Roma del premier, chiarendo però di star ancora riflettendo su un possibile incontro con “l’Europa“.
Proprio questa dicitura, invece di Unione europea, avrebbe accresciuto lo scetticismo di alcuni Stati membri, i quali ritengono che Trump non possa essere un interlocutore affidabile e che, quindi, un possibile incontro a Roma potrebbe non comprendere una negoziazione sui dazi.
Incontro Usa-Ue, Fazzolari: “Potrebbe svolgersi prima di giugno”
Un punto di vista interessante sulla questione è quello di Giovambattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e fidato braccio destro del premier. Incalzato da La Repubblica, ha ammesso sia la soddisfazione per l’esito dell’incontro tra Trump e Meloni sia le possibili prospettive per l’incontro tra Trump e l’Ue. L’incontro, secondo il sottosegretario, si svolgerà a Roma, ma sono le tempistiche a stupire di più.
“Il vertice di Roma si terrà anche prima del summit della Nato di giugno“, ha infatti annunciato, chiarendo che al momento è presente “un’apertura politica“, ma bisogna comunque comprendere in che modo proseguiranno le relazioni. Inoltre, sembrerebbe che il governo italiano non voglia procedere con un formato a tre, ovvero con la sola presenza di Meloni, Trump e Von der Leyen, perché l’obiettivo sarebbe quello di “allargare anche ai leader di altri Stati“, come ad esempio la Francia e la Spagna.
Fazzolari ha infatti ricordato come Meloni ritenga che al momento “dividere l’Occidente non conviene a nessuno“, per cui l’auspicio è quello di lavorare affinché non si verifichi una “frattura” tra Stati Uniti ed Unione europea. Un proposito complesso, su cui al momento non vi sono certezze, se non per la consapevolezza che al momento ognuno sta riflettendo per salvaguardare i propri interessi, compresa l’Italia.
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