Crosetto avverte su spaccatura Usa-Ue: “Non possiamo permettercela, Meloni deve riannodare i fili”

"Abbiamo davanti a noi 48 ore cruciali", ha sostenuto il ministro ospita ad Agorà, chiarendo che Meloni a Washington e Vance a Roma saranno due eventi diplomatici fondamentali per il futuro dell'Europa. Ciò che conta è evitare lo scontro mediatico con Trump, cercando di mantenere integri i rapporti tra le due realtà

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L’Europa è un vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro“, sono le parole poco rincuoranti che oggi sono giunte da Guido Crosetto, ministro della Difesa italiano, in merito all’eventuale guerra commerciale che potrebbe scoppiare tra Cina e Stati Uniti. Nel giorno dell’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump, il ministro ha cercato di chiarire alcuni dei punti più complessi dell’agenda di governo in materia di risposta economica ai dazi e di costruzione di nuovi e più solidi rapporti con gli Usa.

Proprio la consapevolezza della diversità di forze e possibilità tra Usa e Ue ha spinto il ministro a lanciare un monito su un possibile allontanamento dei percorsi delle due potenze. “L’Occidente non può dividersi“, ha spiegato Crosetto, ricordando le dimensioni piuttosto ridotte dei singoli Stati membri dell’Ue e ribadendo che “nessuno esce da un periodo difficile come questo da solo“. Un’azione congiunta, finalizzata alla ricostruzione dei legami con gli Usa, è quindi una delle poche possibilità che potrebbero garantire un futuro prospero all’Europa.

Il viaggio di Meloni negli Stati Uniti, quindi, si inserisce proprio in questo piano di collaborazione. “Si tratta di un’occasione che offre la possibilità all’Italia e all’Europa di riannodare i dei fili che non possiamo far sfilacciare“, ha sostenuto il titolare della Difesa, ricordando che questo incontro avrebbe potuto svolgersi solo con un interlocutore come il Presidente del Consiglio, in quanto non è percepita dal presidente Usa come “una minaccia“.

Crosetto: “Quelle davanti a noi sono 48 ore cruciali”

Meloni, quindi, si trova a Washington per cercare di rompere il ghiaccio in previsione di una possibile e concreta interlocuzione diretta tra Von der Leyen e Trump. La competenza sugli accordi con altre Nazioni, infatti, spetta esclusivamente all’Ue, come ricordato più volte dalla Presidente della Commissione. Proprio per questo il viaggio del premier può essere letto solamente come un tentativo di ammorbidire le visioni del leader Usa, prima di un vero e proprio negoziato.

Un secondo punto da non trascurare, poi, è il viaggio di Jd Vance, vicepresidente Usa, a Roma. Il numero 2 della Casa Bianca arriverà nella Capitale domani, anche se per un viaggio non diplomatico ma puramente personale e di ispirazione religiosa, ma la sua presenza nel Paese potrebbe diventare l’occasione per un secondo incontro diplomatico. “Sono 48 ore importanti“, ha ricordato Guido Crosetto, sottolineando che al momento bisogna procedere per gradi, cercando comunque di evitare “uno scontro diretto mediatico con Donald Trump“.

Secondo il ministro, dunque, è necessario evitare di intavolare un colloquio attraverso dichiarazioni pubbliche riportate dai media, in quanto è possibile cadere in fraintendimenti o incidenti diplomatici. “La cosa più furba è sentirsi, possibilmente con le telecamere staccate, risolvere i problemi e fare ogni volta un passo avanti“, ha spiegato, evidenziando nuovamente l’importanza del viaggio del premier negli Usa. In ogni caso, anche se Meloni dovesse riuscire a mediare tra gli Usa e l’Ue, ben poco è possibile fare per evitare lo scontro tra Pechino e Washington.

Crosetto: “Su produzioni in Cina e in Ue servono regole senza differenze”

Lo ha confermato lo stesso Crosetto, dichiarando che al momento sembrerebbe inevitabile l’ingigantimento della “guerra” tra i due Paesi. Il ministro ha ovviamente chiarito che non si tratta di un conflitto bellico, come quelli attualmente in corso in Ucraina e Medio Oriente, ma di uno scontro economico, una sorta di “braccio di ferro“, che però rischia di avere ripercussioni su tutto l’Occidente.

Proprio per questo, dunque, risulta cruciale che l’Europa non si frammenti sotto la spinta di ideologie diverse, per evitare di dover affrontare da soli una crisi economica durissima e per cerare di risolvere questioni del passato che ancora oggi creano problemi all’Occidente. In questo senso, Crosetto ha ricordato le differenze esistenti tra le regolamentazioni che gestiscono le industrie cinesi, senza problemi di Green Deal o caro dell’energia, e quelle europee, costrette a normative stringenti e spesso soffocanti.

Vanno create delle regole e l’ingresso della Cina nell’Organizzazione mondiale del commercio è stato fatto senza alcuna regola“, ha spiegato Crosetto, chiarendo che proprio su “questo errore drammatico” è necessario intervenire per rilanciare la competitività europea.

Crosetto: “In Europa servono investimenti per proteggerci”

Crosetto non ha poi potuto evitare di trattare del delicato tema della difesa europea, ricordando come questo sia un tema sorto in Ue solo negli ultimi anni. “Non abbiamo mai pensato a questa eventualità, mentre ora siamo costretti a ragionarci“, ha spiegato, ricordando come altri Paesi sono già tecnicamente pronti per affrontare un eventuale conflitto, mentre l’Europa ancora arranca sui finanziamenti alla difesa.

Faccio l’esempio di Israele, che riceve in 3 ore un attacco con 300 missili“, ha sostenuto Crosetto, ricordando che tutti i cittadini vorrebbero che anche l’Italia fosse dotata di un sistema di difesa che sia in grado di proteggere le città e di conseguenza le vite dei cittadini. Affinché ciò sia possibile, ha però ricordato il ministro, è necessario che l’Italia proceda con investimenti“, che però non sono un sinonimo di concentrazione totale delle finanze italiane in questo ambito, ma solo della volontà del Paese di “dedicare la parte giusta per questo momento storico che stiamo vivendo“.

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