Il segretario del Pd dalle riforme sociali alla guerra: «Basta teatrini dei partiti, si eviti la recessione. L’Europa deve intervenire e risolvere le controversie». E su Conte: «Spero non si avvicini a Salvini»
Dalla legge elettorale agli scenari politici, fino alla guerra in Ucraina. Enrico Letta fa il punto in una intervista rilasciata al Corriere della Sera sui diversi temi di attualità di queste ore.
Sistema di voto «pessimo» e sul catasto: «Inaccettabile teatrino dei partiti»
Sul sistema di voto attuale, Enrico Letta, si è mostrato molto deciso: «L’attuale sistema di voto è pessimo, bisognerà per forza cambiarlo anche se è difficile che oggi si possa dare la priorità alla legge elettorale». Su quali siano le priorità, a dire il vero, spiega: «Le evidenze ci indicano che le prime tre cose da fare sono la pace, ancora la pace e la realizzazione di misure sociali che possano essere economicamente sostenibili evitando la recessione». Ancora più netta posizione di Letta in merito alla riforma sul Catasto. Il Segretario del PD specifica che il governo «dovrà ripartire subito» poiché, a detta sua, la posizione assunta dai partiti durante le trattative per le riforme sociali è stata «inaccettabile». Enrico Letta, infatti, si è detto convinto di dover «spronare il governo alla ripartenza attraverso le riforme sociali del ministro Orlando, la legge sulla concorrenza e la delega fiscale». Letta ha poi chiosato sul catasto «Inconcepibile l’utilizzo del “metodo catasto” che andrà stoppato subito per evitare che i partiti continuino a vivacchiare, negoziando con Palazzo Chigi per fini elettorali».
Avviso a Conte «No a sponde con la Lega»
Sullo schema di governo e le prossime elezioni amministrative ha chiarito la sua posizione, totalmente contraria rispetto ad una possibile sponda di Conte rispetto alla Lega di Salvini. Il Segretario Dem spiega: «Confido che Conte non voglia riavvicinare Salvini, è una prospettiva inimmaginabile. Le alleanze politiche sono lì a dimostrare la non fattibilità di questo scenario».
Ucraina: «Tocca all’Europa risolvere la questione»
Sul capitolo guerra, se possibile, Enrico Letta è anche più chiaro: «Bisogna continuare con la chiarezza, l’aggressore è soltanto uno e risponde al nome di Putin. Va fermato e fiaccato, bisogna spingerlo alla pace, è giunta l’ora di un cessate il fuoco». Sulla posizione europea: «Le cinque grandi potenze europee Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia, dovrebbero muoversi in fretta ed andare a Kiev. La guerra è in Europa e spetta a noi fermarla, siamo adulti. Ineccepibile il sostegno americano ma dobbiamo farcela da soli. Le uscite di BoJo, che ha detto di voler portare la guerra sul territorio russo, sono inaccettabili. Siamo nella fase dei negoziati, dobbiamo raggiungere un equilibrio». Enrico Letta non si è poi risparmiato dal promuovere un programma politico ben preciso «La via migliore, dopo aver incontrato Zelensky a Kiev e poi Putin in Russia, sarebbe quella di avviare un processo che garantisca la creazione di una Confederazione europea che accolga non solo l’Ucraina, ma anche Moldavia, Georgia, Macedonia del Nord, Albania e Serbia». Riferendosi al passato ha poi concluso: «Evitiamo di ripetere gli errori commessi in Jugoslavia, la pace andrà firmata in Europa e non negli USA, questa guerra riguarda noi».