Dopo giorni di trattative, è stata raggiunta l’intesa fra Partito democratico e Azione nella coalizione per le prossime elezioni amministrative. Una campagna elettorale che il centrosinistra gioca con un duetto: Enrico Letta frontrunner principale dei Dem, Carlo Calenda, invece, per il suo partito.
Nella presentazione del programma elettorale, il leader Pd dice: «Abbiamo dimostrato tutti grande senso di responsabilità, in un momento come questo l’Italia conta molto di più rispetto a singoli destini dei nostri partiti. Ci siamo assunti una responsabilità per l’Italia. Non è immaginabile che il nostro Paese passi a una esperienza del governo delle destre». Per il segretario Dem, l’intesa siglata è una formula vincente, competitiva e di alternativa all’avanzamento del centrodestra.
«Lo abbiamo fatto perché pensavamo fosse nostro dovere dare agli elettori una alternativa convincente. È evidente che è stato più difficile per noi arrivare a trovare le intese piuttosto che nel centrodestra: Berlusconi e Salvini hanno firmato una resa senza condizioni», continua Letta. Calenda per parte sua si dichiara soddisfatto a pieno dell’accordo: «Si riapre totalmente la partita, non credo nemmeno per un secondo che gli italiani siano disponibili a farsi sottomettere da una proposta che porta ai margini europei».
Infine, anche Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa, mostra convinzione per il prossimo mese e mezzo di campagna elettorale: «È un modo per dire che abbiamo un obiettivo comune che non è battere gli altri ma convincere ce l’Italia merita un destino migliore, agganciato all’Europa liberale e democratica».
Programma elettorale: continua l’agenda Draghi
Fin dalla caduta del governo Draghi, Carlo Calenda ha sempre sottolineato l’esigenza di attenersi all’agenda del premier uscente. La linea impostata nella coalizione fra Pd e Azione sembra seguire questo proposito.
Nella conferenza stampa di presentazione, spiegano le parti in campo: «Bisogna proseguire nelle linee guida di politica estera e di difesa del governo Draghi con riferimento in particolare alla crisi ucraina e al contrasto al regime di Putin. Le parti condividono e si riconoscono nel metodo e nell’azione del governo guidato da Mario Draghi».
L’alleanza è stata poi definita come una «scelta di campo, uno spartiacque che determinerà la storia prossima del Paese e dell’Europa».
Le regole: via i nomi degli ex M5S e FI
Fissate anche le regole del gioco per l’alleanza Pd-Azione. Sui collegi uninominali tutte le parti in campo si impegnano a non candidare personalità che possano essere ritenute divisive. Esclusi anche gli ex volti del Movimento 5 Stelle e i parlamentari che hanno abbandonato Forza Italia.
«La totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell’alleanza elettorale – afferma Letta – Questo rapporto verrà applicato alle diverse fasce di collegi che verranno identificati di comune intesa».