Centrodestra in crisi dopo la disfatta in Sardegna, Meloni avvisa Salvini: “Non facciamoci dispetti”

La decisione tutta meloniana di candidare Paolo Truzzu si sta ritorcendo contro la premier come un boomerang, il dito è puntato contro il voto disgiunto come strategia della Lega

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Nonostante i tentativi di mostrare un’immagine coesa e compatta della maggioranza, Fratelli d’Italia punta il dito contra la Lega per il fallimento delle Regionali sarde. Le crepe nella classe dirigente iniziano a mostrarsi: la spaccatura nel centrodestra è palpabile e testimoniata dalle accuse sul voto disgiunto sul simbolo della Lega e sul nome del candidato di FdI Paolo Truzzu, accettato a malincuore dal Carroccio.

Centrodestra spaccato, Meloni non è più imbattibile

La decisione tutta meloniana di candidare Paolo Truzzu si sta ritorcendo contro la premier come un boomerang. Nonostante il trionfo di Todde i leader del centrodestra, riuniti ieri a Palazzo Chigi, si mostrano sereni e ricordano che questo non avrà ripercussioni né sul governo né sulla maggioranza, ma, fino ad ora, nessun’altra dichiarazione rilasciata.

Paolo Truzzu
Paolo Truzzu

Le crepe però iniziano a mostrarsi ed è stata avanzata l’ipotesi che qualcosa non sia andato nel verso giusto: Meloni non è più imbattibile. La somma dei voti alle liste che hanno appoggiato Truzzu sono quattro punti sopra il candidato e questo ha fatto confluire la vittoria verso la Todde.

Ma questo non deve dividere la maggioranza e durante il pranzo dei vertici del centrodestra Meloni ha ricordato che: “Qualunque sia il risultato in Sardegna dobbiamo rimanere uniti“. Non un pranzo informale ma un monito di allentare le tensioni ed evitare di “farsi i dispetti“, in chiaro riferimento alle tendenze di Salvini di disattendere le promesse fatte.

Centrodestra spaccato evidenzia necessità di apertura all’esterno

La linea ufficiale è quella del silenzio infatti Matteo Salvini ha respinto l’invito di stasera al programma di Nicola Porro Quarta Rebubblica. Ma gli umori sono neri e le accuse chiare. Il timore è che la strategia del voto disgiunto possa ripetersi alle regionali in Abruzzo e in Basilicata.

Ma più di tutti l’esito delle Regionali sarde mostrano la distanza tra la premier Meloni, il suo partito e la sua alleanza e questo rende ancora più insidiosa la strada verso le europee: si è aperto il vaso di Pandora.

Meloni
Giorgia Meloni

Il fascino della premier non è stato trasferito al suo candidato né al suo partito e questa difficoltà è stata resa manifesta ieri per la prima volta. Lo ammettono alcune voci provenienti dalla destra che confermano l’esistenza di “criticità nella nostra classe dirigente” che sottolinea la necessità del partito di aprirsi a “risorse esterne“, per risollevare l’alleanza e aprire un nuovo capitolo nella legislatura.

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