I leader del centrodestra Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini si sono incontrati ieri a Palazzo Chigi per stabilire quale sarà l’azione del governo nei prossimi mesi in vista delle sfide poste dalle Regionali e in attesa dei risultati della Sardegna. L’appuntamento sardo era molto atteso dalle forze del centrodestra che speravano di trionfare sull’isola dove si è votato per rinnovare il Consiglio regionale e per eleggere il nuovo presidente.
Vertice Meloni-Tajani-Salvini, definire le strategie per le prossime sfide
Un pranzo di lavoro ha preceduto la riunione del Consiglio dei Ministri e si inserisce in un contesto in cui si è manifestata la volontà di un dialogo continuo tra i vertici al governo. Questi incontri hanno l’obiettivo di fare il punto sull’azione del governo in modo da consolidare la maggioranza in vista delle prossime sfide che vedranno come terreno di scontro la Basilicata e l’Abruzzo. Altri temi caldi sono le riforme strutturali, la posizione dell’Italia nel più ampio contesto internazionale e la gestione delle europee previste per giugno.
Il clima dell’incontro era “positivo e disteso“, hanno riferito fonti governative. Il vertice è avvenuto all’ora di pranzo e le informazioni sull’andamento della Sardegna era ancora parziali, anche la candidata del Campo Largo Alessandra Todde già risultava in vantaggio. Nonostante questo Tajani si è mostrato sereno nei confronti della questione, che ricorda, è un voto regionale e non incide “né sul governo né sulla maggioranza“.
Vertice centrodestra per superare le tensioni nella maggioranza
Si ricordino le tensioni che hanno animato la scelta del candidato per la Sardegna. Le volontà di Fratelli d’Italia e Forza Italia – con il candidato Paolo Truzzu – sono andate contro quelle del candidato del Carroccio, l’uscente Chiristian Solinas. Tuttavia il voto disgiunto, ovvero la percentuale di voti ricevuti dal candidato Truzzu e quella ricevuta alla lista a suo favore, mostra una distanza tra il candidato e i partiti a lui legati. Questa quesitone aprirà un dibattito all’interno della maggioranza che dovrà riflettere sul fallimento sardo per evitare di mandare altri segnali di debolezza come avvenuto in Sardegna tra Lega e Fi e FdI e a Roma sulle discussioni sul terzo mandato.
I partiti del centrodestra dovranno sforzarsi per apparire uniti e coesi nonostante le sfaccettature che animino la maggioranza, mostrandosi ai cittadini come un gruppo che riflette sulle strategie e lavora in modo combinato.