I due esponenti di Coraggio Italia: «Situazione di degrado messa in evidenza anche dalla Corte Costituzionale». Scatta l’interrogazione al ministero
«Nelle carceri di San Vittore a Milano, di Rebibbia e Regina Coeli a Roma esistono dei piccoli reparti dove sono chiusi decine di pazienti psichiatrici a volte segregati in celle singole o doppie e spesso legati per non far male a sé e agli altri. Lo si apprende da un articolo del mensile L’Espresso. Una situazione di degrado, che sembrava essere stata risolta cancellando i manicomi, era stata già denunciata in un’inchiesta pubblicata sullo stesso settimanale nel 1988».
E’ quanto scrivono i deputati di Coraggio Italia Felice Maurizio D’Ettore e Martina Parisse nella premessa dell’interrogazione depositata giovedì al ministero della Giustizia. «Ci si deve domandare – aggiungono – se non si tratti di una mancanza di civiltà per un Paese quando le misure cautelari vengono applicate a soggetti che hanno disturbi mentali, e ciò in diversi istituti di detenzione. L’urgenza della situazione è stata messa in risalto dalla stessa Corte costituzionale che ha evidenziato la necessità di una riforma relativa alle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, dove bisogna colmare un vuoto di tutela di interessi costituzionalmente rilevanti». I deputati D’Ettore e Parisse chiedono dunque «quali iniziative il ministro interrogato intenda assumere al fine di assicurare un’adeguata base legislativa alla misura di sicurezza di cui in premessa e un buon funzionamento sull’intero territorio nazionale di un numero di Rems sufficiente a far fronte ai reali fabbisogni per garantire interventi adeguati alle necessità di cura e a quelle di tutela della collettività».