Il cav da pochi giorni sbarcato sul social media dei giovanissimi oggi si rivela senza filtri: «Ho fatto venti lavori diversi, dal contadino al venditore di elettrodomestici poi imprenditore». La lezione del leader di FI “se vuoi puoi”
Il leader di FI, Silvio Berlusconi, sbarcato su TikTok, social media utilizzato dai giovani e giovanissimi, proprio l’altro ieri, oggi sceglie una strategia che funziona sempre: quella di raccontarsi senza filtri.
Il cav, infatti, avvisa subito i suoi nuovi follower che si tratta di qualcosa di serio: «Oggi niente battute. Dobbiamo far finta di essere delle persone serie – poi si racconta con un lungo elenco di lavori – sono partito da zero, ho fatto venti lavori diversi: ho fatto il contadino, il cameriere, ho venduto libri, cornici per quadri, elettrodomestici, ho fatto il correttore di bozze per il Corriere della Sera, poi ho avuto un colpo di fortuna, ho conosciuto un importante costruttore edile che si chiamava Pietro Canali. Ho lavorato nella sua impresa per due mesi e mi sono accorto che lui costruiva delle case che degli immobiliaristi gli davano in appalto, ma non aveva mai provato a costruire in proprio per venderle con un guadagno molto maggiore – qui colpo di scena – allora io cercai e trovai un terreno edificabile, feci un progetto con i miei compagni di liceo diventati architetti, chiesi alla Banca Nazionale del Lavoro di concedermi un mutuo e lo ottenni e con tutto questo progetto andai dal signor Canali. Il progetto gli piacque e mi propose di fare una società con me».
Al centro del dibattito pubblico in questi giorni c’è proprio l’uso di TikTok da parte dei politici per cercare di prendere qualche voto in più dai giovani e giovanissimi, e non sono mancate aspre critiche ai leader di diversi partiti politici alzate proprio dagli utenti abituali della piattaforma che si sono sentiti presi in giro, come se bastasse un video su tiktok per convincerli a votare quel determinato partito. C’è da dire però, che l’uso che ha scelto oggi di farne il leader di FI, è sempre utile al di là dello schieramento politico, perché da sempre fa bene ascoltare un’esperienza di qualcuno più grande, e in grado di mandare comunque un messaggio positivo: “Se vuoi puoi” anche se parti da zero.
La storia di Berlusconi, non è conclusa: «Mi chiese: ma tu quanto vuoi, il 10%? Io ebbi il coraggio di dirgli: No signor Canali, qui ho fatto tutto io, dobbiamo fare 50 e 50. Mi guardò incredulo, ci pensò su un po’ e poi mi disse se hai il coraggio di chiedermi questo vuol dire che ci credi davvero. E la mia carriera di imprenditore cominciò così – poi arriva la lezione di vita – quindi potete provare anche voi a darvi da fare in tante direzioni diverse. Però, se voleste entrare da subito in un’azienda noi cercheremo di renderlo più facile: cambieremo i costi che l’azienda deve sostenere per assumere un giovane», conclude comunque vendendo parte del programma.
In fondo, come sostengono i giovanissimi, i leader politici sono sbarcati su TikTok per cercare di strappare più voti possibili ad una fascia di età che va dai 18 ai 30 anni. Dato che il motivo è chiaro, diventa comunque responsabile utilizzarlo per raccontare qualcosa che può aiutare i giovani a credere nel loro futuro. Probabilmente i politici hanno sbagliato i tempi, dato che manca pochissimo al 25 settembre ed è chiaro che più che interessarsi ai giovani vogliono che i giovani si interessino di loro. Tuttavia, avvicinare la politica ai giovani e trovare nuovi linguaggi per parlare con loro potrebbe rivelarsi una scelta vincente per tutti.