Durante la riunione straordinaria della Corte Costituzionale in cui è stata presentata la Relazione annuale, il presidente della Consulta Augusto Barbera ha annunciato che la Corte “non rischia di essere minata da contingenti vicende politiche, sia in ragione della diversificazione dei canali di accesso, sia alla luce dell’ampia maggioranza richiesta per l’elezione dei giudici di estrazione parlamentare, sia per il divieto di rielezione“. Una dichiarazione fondamentale alla luce dei troppo frequenti accostamenti della corte italiana ad altre corti europee, la cui composizione invece non esclude tali minacce.
Il presidente, oltre ad aver affermato che “questa Corte è chiamata ad essere ‘custode della Costituzione’, ma è tenuta ad essere altrettanto attenta a non costruire, con i soli strumenti dell’interpretazione, una fragile ‘Costituzione dei custodi’“, ha trattato temi differenziati: dalle morti sul lavoro, passando per i femminicidi e il fine vita, fino alle guerre e le pandemie.
Augusto Barbera ha poi voluto sottolineare che “le previsioni costituzionali assicurano efficacemente, accanto al pluralismo, l’indipendenza della Corte“, motivo per cui è indispensabile eleggere “nel minor tempo possibile” il giudice costituzionale mancante alla “piena composizione del collegio“, poiché “l’apporto di ciascun giudice è essenziale per il buon esito del giudizio costituzionale, fondato sulla piena collegialità“.
Barbera: “Nel 2023 si sono registrati più di mille morti sul lavoro“
“Il 2023 è stato l’anno in cui oltre mille sono state le agghiaccianti morti sul lavoro“, queste le parole del presidente della Corte Costituzionale Augusto Barbera, che durante la presentazione della Relazione annuale, al cospetto del Capo dello Stato Sergio Mattarella, al Collegio riunito e alle altre autorità, ha deciso di trattare anche temi vicini ai diritti civili e sociali. In questo senso, Barbera ha continuato, dichiarando: “Tragedie, queste ultime, che direttamente o indirettamente hanno visto e vedranno impegnata la giurisprudenza della Corte costituzionale, sia per quanto riguarda la condizione femminile, sia per quanto riguarda importanti aspetti dell’organizzazione del lavoro nelle imprese“.
Un tema che crea spaccature nel nostro Paese, soprattutto alla luce degli ultimi eventi avvenuti, e che il presidente della Corte Costituzionale non ha potuto evitare di affrontare.
Barbera sul fine vita e sulle famiglie arcobaleno
Augusto Barbera si è mostrato ancora più critico nei confronti del tema del fine vita e sulla condizione dei figli delle famiglie omosessuali. “In entrambi i casi il silenzio del legislatore sta portando, nel primo, a numerose supplenze delle assemblee regionali; nel secondo, al disordinato e contraddittorio intervento dei sindaci preposti ai registri dell’anagrafe” ha spiegato il presidente della Consulta, evidenziando che “nei casi in cui il legislatore non è intervenuto, rinunciando ad una prerogativa che ad esso compete, ha obbligato questa corte a procedere con una propria e autonoma soluzione, inevitabile in forza dell’imperativo di osservare la Costituzione“.
Ciò a cui si riferisce Barbera sono i casi in cui la Corte si è pronunciata con sentenze autonome, applicando una funzione di “supplenza“, proprio per sopperire alla mancanza di provvedimenti legislativi adottati dal Parlamento. Il presidente, quindi, ha concluso auspicando per entrambi i casi “un intervento del legislatore“.
Barbera: “Si è passato dal timore della pandemia a quello delle armi“
Il Presidente della Consulta si è poi concentrato su un lungo discorso riguardanti gli eventi principali che hanno caratterizzato gli ultimi anni, con una particolare attenzione al territorio italiano, ma tenendo sempre in considerazione il punto di vista internazionale. La pandemia del 2020, il conflitto russo-ucraino, quello in Medio Oriente, fino a raggiungere i numerosi attacchi terroristici verificatesi quest’anno.
Oltre a dichiarare che “tra il 2022 e il 2023 dall’angoscia della pandemia si è passati al fragore delle armi, prima ai confini dell’Europa, per effetto dell’aggressione russa al popolo ucraino, e adesso nel Medio Oriente, per l’orrore degli attacchi terroristici e le dure reazioni israeliane“, il presidente Augusto Barbera ha anche voluto ricordare che “il 2023 è stato anche l’anno che ha visto in Italia atroci casi di femminicidio, o registrato comunque numerose e ripugnanti violenze contro le donne“.