La responsabilità di quanto sta accadendo in questi giorni viene “palleggiata” da un motivo ad un altro. E’ tempo di cercare soluzioni
Non c’è più tempo. Quello che molti esperti avevano preannunciato si sta avverando e nascondere la polvere sotto al tappetto non serve più a nulla. Una verità che ormai è realtà palpabile, quello del cambiamento climatico, a spese ci migliaia di vittime in tutto il globo.
Possiamo dare la colpa al cambiamento climatico o prenderci (finalmente) la responsabilità di aver provocato noi tutto questo? Un terrore che semina qualcosa di incontrollabile, inaspettato, capace di mettere in ginocchio centinaia e centinaia di italiani costretti a ripartire da zero. Il cambiamento climatico è di nostra responsabilità: ciascuno di noi è consapevole di quello che fa – e non fa – in merito alla questione ambiente.
Certo è che la politica ha il carico sulle spalle. “Eventi estremi come quello in corso rischiano di diventare la normalità se non affrontiamo con urgenza le cause della crisi climatica. Continuare a estrarre e bruciare gas e petrolio è un crimine che aggraverà sempre di più l’emergenza climatica, con la perdita di vite umane, la distruzione ambientale, e gravi impatti economici e sociali” ha affermato Federico Spadini di Greenpeace Italia. La politica deve fare il suo e dimostrare di essere all’altezza della situazione. Una sfida che non contempla solo l’Italia ma il mondo intero.
I danni provocati dall’alluvione in Emilia-Romagna e questo è solo l’inizio. L’allarme arriva anche dall’ONU: “la probabilità del 66% che le temperature globali superino di 1,5 gradi i livelli pre-industriali per almeno un anno fra il 2023 e il 2027″. E’ inoltre quasi certo (al 98%) che questi cinque anni nel loro complesso saranno i più caldi mai registrati, per l’effetto combinato del riscaldamento globale di origine umana e del Nino, il riscaldamento periodico del Pacifico tropicale centrale e orientale, di origine naturale”.
Alluvioni, terremoti, maremoti, siccità sono sempre più ricorrenti e prendono spazio nella nostra quotidianità, spezzandola bruscamente. Una soluzione da trovare è ancora lontana e la preoccupazione per il mondo, il nostro pianeta è sempre più evidente. E’ tempo di fare qualcosa.