A seguito delle dichiarazioni di Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, che ha esortato i Paesi dell’Ue a sollevare il divieto di utilizzo delle armi fornite dall’Ue da parte dell’Ucraina in territorio russo, anche l’Alto rappresentante dell’Unione europea, Josep Borrell, ha deciso di prendere parte alla discussione, sostanzialmente allineandosi alla proposta del segretario. “L’Ucraina ha bisogno di armi oggi, non l’anno prossimo” ha dichiarato l’Alto rappresentante, cercando di far capire quanto la questione sia complessa e soprattutto pericolosa.
Il timore più grande dell’Ue è che l’azione di Putin non si fermi all’Ucraina. Il pericolo di un conflitto con la Nato sembra sempre più vicino e l’Ue vuole correre ai ripari. Le dichiarazioni di Stoltenberg, però, in Italia non sono state recepite positivamente. Prima i ministri Crosetto, Salvini e Tajani, poi lo stesso premier Giorgia Meloni, si sono dichiarati contrari alla proposta. Così come nessun soldato della Nato entrerà sul territorio ucraino, allo stesso modo nessuna arma europea verrà utilizzata sul suolo russo.
In questo momento, però, la situazione sembra complicarsi. Già la scorsa domenica Manfred Weber, leader del Ppe, aveva cercato di giustificare Stoltenberg, sostenendo che un segretario parla per “indirizzare“. Ieri Borrell, invece, decide di avallare la proposta della Nato, sottolineando come “alcuni Stati stanno rimuovendo queste restrizioni per permettere all’Ucraina di rispondere agli attacchi russi in territorio russo“.
L’Italia ribadisce che le armi italiane all’Ucraina non possono colpire in territorio russo
L’Italia mantiene la linea dura e il messaggio è chiaro: le nostre armi non potranno essere utilizzate in territorio russo. Che questo sia già successo non è possibile certificarlo, ma l’Italia non ha intenzione di avallarne l’uso. Il timore, ovviamente, è che possano esserci ritorsioni contro il nostro Paese, eppure a pesare sulla decisione del governo c’è anche la possibilità che una scelta di altra natura possa creare un’ulteriore frattura nella maggioranza.
Salvini ha fatto della sua opposizione a Macron e alle decisioni della Nato in materia di guerra la sua bandiera elettorale e i sondaggi riservati di FdI dimostrano una certa intolleranza dell’elettorale nei confronti della causa di Kiev. Sulle dichiarazioni di Stoltenberg si è mostrato molto duro anche Antonio Tajani: “Doveva essere più più prudente, non tocca a lui prendere queste decisione. Non siamo in guerra con la Russia, non manderemo un solo soldato in Ucraina. Gli ucraini sanno molto bene che i nostri mezzi non possono essere usati contro la Russia“.
Stoltenberg fa retromarcia: “Spetta agli alleati decidere“
Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg è tornato sui suoi passi, mitigando le sue dichiarazioni: “Spetta agli alleati decidere se togliere le restrizioni sulle armi consegnate all’Ucraina non è una posizione della Nato, è una decisione presa dai singoli alleati“. Il segretario ha però aggiunto: “Penso che sia il momento di riconsiderare alcune di queste restrizioni. Perché dobbiamo ricordarcelo il diritto all’autodifesa include il diritto di colpire obiettivi militari legittimi all’esterno dei confini“.
Salvini, però, non è rimasto soddisfatto neanche di questo dietrofront ed ha affermato: “Stamattina mi dicono che il Segretario generale della Nato, Stoltenberg, continua a ribadire che le armi italiane e le armi europee dovrebbero colpire e uccidere in Russia. Questo signore è pericoloso, perché parlare di Terza guerra mondiale, di armi occidentali, europee e italiane che vadano a colpire e uccidere nel cuore della Russia, mi sembra molto molto pericoloso, avventato. Quindi chi può lo fermi“.
Ucraina, Borrell: “Queste decisioni non devono essere ostaggio per cose che non c’entrano nulla“
Il presidente Josep Borrell ha parlato della questione ucraina al termine del Consiglio degli Esteri. Ha evidenziato come si sia trattato di “un dibattito intenso e caldo” e di come ci siano ancora “degli ostacoli all’unanimità necessaria per la fornitura di armi all’Ucraina“. Proprio su tale questione, l’Alto rappresentante ha dichiarato: “Non possiamo permettere che queste decisioni siano in ostaggio per cose che non c’entrano nulla“.
Borrell ha quindi ricordato come il conflitto russo-ucraino si stia svolgendo ora e come sia quindi necessario prendere una decisione al più presto. L’Alto rappresentante ha quindi auspicato che la vicenda trovi una soluzione “nella prossima riunione degli ambasciatori“. Il fine, ovviamente, è quello del sostegno all’Ucraina, perché “l’Ue prende sempre più in considerazione il fatto che l’Ucraina deve resistere agli attacchi che storicamente sono stati lanciati dal territorio russo“.
Inoltre, secondo le parole di Borrell, alcuni Stati avrebbero già preso la decisione di sollevare il veto all’utilizzo delle armi in territorio russo e l’Ue dovrebbe seguirne l’esempio, così che “gli ucraini possano utilizzare il nostro sostegno militare per rispondere agli attacchi russi dal territorio russo, e non solo dal territorio ucraino occupato dalle truppe russe“. Una decisione che potrebbe modificare gli equilibri del conflitto, così come accelerare un’escalation.
Questa è la paura di tutti e sembrerebbe confermata dalle parole del numero due del Consiglio di Sicurezza di Mosca, Dmitrij Medvedev, che ha deciso di commentare in un’intervista il nuovo proposito della Nato: “Colpire i nostri obiettivi da parte degli americani significa iniziare una guerra mondiale “.