Il presidente Zelensky nel discorso alla nazione: «Ci servono altre armi, non è solo una richiesta formale, per noi è vita quotidiana»
«Le prossime settimane di guerra saranno difficili». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha aperto il suo tradizionale discorso della sera al suo popolo. La guerra intanto è arrivata al suo novantesimo giorno: tre mesi fa, il 24 febbraio, i tank russi entravano nel territorio ucraino.
La guerra sul campo
Sul fronte, nell’area di Zaporizhzhia i russi «stanno rafforzando gruppi di truppe per riprendere le operazioni offensive in direzione di Vasylivka – Kamyanske», come spiega lo Stato maggiore delle forze armate ucraine nel suo ultimo aggiornamento. Inoltre, in base al rapporto, l’esercito di Mosca starebbe esercitando «un fuoco intenso lungo l’intera linea di contatto e nelle profondità della difesa delle truppe di Kiev nelle aree di Donetsk, Slobozhansky e Pivdennobuzhsky. La più intensa attività nelle ostilità si osserva nel distretto operativo di Donetsk, in particolare vicino a Lysychansk e Sievierdonetsk».
Parla Zelensky
«Le prossime settimane di guerra saranno difficili e dobbiamo esserne consapevoli», le parole di Zelensky. «Nessuno ha distrutto il Donbass tanto quanto fa ora l’esercito russo. E sono grato a tutti i nostri guerrieri che mantengono le loro posizioni e hanno il coraggio di contrattaccare. Ogni volta che diciamo ai nostri partner che abbiamo bisogno di moderne armi antimissilistiche, moderni aerei da combattimento, non stiamo solo facendo una richiesta formale. Diciamo che la nostra richiesta è vita reale di tante persone che non sarebbero morte se avessimo ricevuto tutte le armi che chiediamo».
Il punto dell’intelligence britannica
«La Russia – afferma intanto l’intelligence britannica – ha aumentato l’intensità delle sue operazioni nel Donbass mentre cerca di circondare Severodonetsk, Lyschansk e Rubizhne. La Russia, tuttavia ha ottenuto alcuni successi localizzati, in parte dovuti alla concentrazione di unità di artiglieria».