Donald Trump tornerà questa sera sugli schermi degli Stati Uniti e non solo grazie ad un’intervista esclusiva rilasciata alla Nbc. I temi trattati sono vari e numerosi e sembra che il Tycoon sia pronto a procedere per il resto del suo mandato con la stessa energia e imprevedibilità di questi primi tre mesi. Nel corso della trasmissione “Meet the Press with Kristen Walker“, il presidente si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni controverse, sollevando ancora numerosi dubbi sui reali intenti della sua amministrazione. L’unica certezza, per ora, è che il Tycoon non cerca il terzo mandato.
Dal delicato tema dei dazi, fino al conflitto russo ucraino, sembra che il miliardario sia sicuro di sé e al contempo pronto a cambiare radicalmente idea da un secondo all’altro. Uno dei momenti più particolari dell’intervista, di cui sono stati rilasciati alcuni estratti in anteprima, riguarda il sistema giudiziario statunitense. Incalzato su se fosse corretto che i cittadini americani, così come i non cittadini, abbiano sempre un processo giusto, come riporta la Costituzione americana, Trump si è liquidato con un semplice: “Non sono un avvocato, non lo so“,
Leggi Anche
La frase avrebbe quindi lasciato intendere che il titolare della Casa Bianca non sia certo di dover rispettare la costituzione. Trump avrebbe poi aggiunto che, se si dovesse garantire un preavviso e un’udienza prima di intraprendere determinate azioni legali sfavorevoli, allora gli Usa dovrebbero avere “2 milioni o 3 milioni di processi“. Il presidente ha comunque specificato che i suoi avvocati seguiranno sempre quanto stabilito dalla Corte Suprema.
Dazi, Trump: “Non escludo dazi permanenti”
Passando al delicato argomento dei dazi, Donald Trump ha sottolineato che al momento non è possibile escludere la possibilità dell’entrata in vigore di dazi permanenti. “Se le altre Nazioni pensassero che prima o poi saranno ritirati, allora perché dovrebbero tornare a produrre negli Stati Uniti?“, ha spiegato il Tycoon, annunciando inoltre i passi in avanti che si starebbero compiendo in questo settore.
Il presidente Usa ha riconosciuto di essere stato piuttosto duro con la Cina, ma ha anche rivendicato questa decisione, chiarendo che ora Pechino è alla ricerca di un accordo con Washington. Gli Usa e il Dragone hanno improvvisamente posto fine ai loro rapporti commerciali, alla ricerca di un riequilibrio, e Trump è convinto che questa scelta non penalizzerà affatto gli americani, in quanto presto sarà possibile aprire un negoziato tra i due Paesi. “Vedremo come andrà a finire, ma deve essere un accordo equo“, ha voluto mettere in luce.
Ucraina, Trump: “C’è troppo odio, forse non è possibile raggiungere la pace”
Sulla questione ucraina, invece, il miliardario è apparso piuttosto titubante. Trump ha infatti sostenuto che forse, ad oggi, non sarà possibile portare la pace tra Kiev e Mosca. Un’affermazione dura in considerazione degli sforzi che gli Usa stanno mettendo in campo per raggiungere questo obiettivo. Ormai da mesi, il Tycoon è all’opera per costruire un ponte tra le due realtà, nella speranza di porre fine al conflitto.
Il presidente russo, Vladimir Putin, e quello ucraino, Volodymyr Zelensky, non sembrano però pronti a seppellire l’ascia di guerra, in quanto convinti che ogni compromesso non sarebbe abbastanza. “C’è un odio tremendo tra questi due uomini“, ha infatti annunciato il Tycoon, per poi ricordare come ormai da tre anni la guerra imperversi senza fine. Nel tentativo di non distruggere prematuramente ogni speranza, Trump ha poi aggiunto che comunque ci sono “ottime possibilità” di continuare a far dialogare i due Paesi nell’ottica della pace.
Trump: “Non licenzierò Powell dalla Fed”
Altro passaggio fondamentale dell’intervista del presidente ha riguardato la figura di Jerome Powell, presidente della Fed, la banca centrale degli Stati Uniti, da sempre in contrasto con il Tycoon. Il presidente ha annunciato di non volerlo licenziare prima della fine del suo mandato, in quanto consapevole che tra poco tempo potrà sostituirlo senza creare una bufera mediatica. Il mandato di Powell scadrà esattamente tra un anno, ovvero a maggio del 2026, e a quel punto Trump potrà scegliere una figura maggiormente in linea con la sua amministrazione.
Gli attriti tra i due uomini riguardano due diversi approcci al taglio dei tassi. Il Tycoon da mesi chiede che questi vengano abbassati, mentre la Fed si ostina nel suo scetticismo. “Beh, dovrebbe abbassarli. E a un certo punto lo farà. Preferirebbe di no perché non è un mio fan“, ha quindi dichiarato il titolare della Casa Bianca, per poi aggiungere di essere una figura che non piace a Powell perché quest’ultimo è “un vero idiota“.
© Riproduzione riservata