Trump silura Waltz dopo lo scandalo Chatgate: Rubio nuovo consigliere per la sicurezza nazionale

Lo scandalo del Chatgate, che ha interessato alcune delle personalità più vicine al presidente, compreso il suo vicepresidente e il segretario della difesa, Peter Hegseth, ha colpito profondamente l'amministrazione Usa, dimostrando come una piccola superficialità avrebbe potuto mettere in serio pericolo il Paese

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Il mese di maggio si è aperto per l’amministrazione Trump con 24 ore di fuoco. Indiscrezioni, annunci sui social, dimissioni e presunte promozioni hanno tenuto banco sui media americani, tutti impegnati a cercare di comprendere quali fossero i piani del presidente americano nei confronti del suo consigliere per la sicurezza nazionale, Mike Waltz. Già dalle prime ore del giorno, diverse testate statunitensi avevano iniziato a insinuare che Donald Trump fosse pronto a licenziare il consigliere, finito al centro di una bufera mediatica e politica legata alla vicenda ChatGate.

Lo scorso febbraio Waltz avrebbe infatti aggiunto per sbaglio il direttore e giornalista del The Atlantic, Jeffrey Goldberg, ad una chat privata su Signal a cui erano iscritti i vertici dell’amministrazione Trump e quelli del Pentagono. All’interno di questo gruppo vennero condivise informazioni sensibili su un attacco missilistico contro obiettivi militari nello Yemen. Lo stesso giornalista, dopo che l’attacco venne portato a termine con successo, ha deciso di denunciare quanto accaduto dando vita al primo scandalo del secondo mandato del Tycoon.

Nucleare, Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump
Nucleare, Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump

Waltz non è stato immediatamente allontanato dalla sua posizione, ma sembrerebbe che sia divenuto sempre più isolato all’interno della squadra di Trump. Ieri, quindi, il presidente Usa avrebbe preso la sua decisione. Mentre i giornali Usa tentavano di fare chiarezza su quanto stesse accadendo all’interno della Casa Bianca, lo stesso leader repubblicano ha deciso di intervenire e annunciare il destino del suo consigliere nazionale per la sicurezza. “Sono lieto di annunciare che nominerò Mike Waltz ad ambasciatore Usa alle Nazioni Unite“, ha quindi scritto su Truth, di fatto alimentando ancora di più le speculazioni.

Lo stallo sul licenziamento di Waltz

Questo allontanamento, che il vicepresidente Usa JD Vance ha descritto come una “promozione“, avrebbe convinto sempre di più i detrattori del leader repubblicano delle difficoltà che questo starebbe affrontando nel corso del suo mandato. Sembrerebbe, secondo indiscrezioni di fonti vicine al titolare della Casa Bianca, che questo avrebbe deciso di non licenziare all’istante Waltz, per non dare la soddisfazione ai suoi avversarsi di dover sostituire una figura cruciale all’interno del suo entourage a poche settimane dal suo insediamento.

Vance vicepresidente Usa
Vance vicepresidente Usa

Già nel primo mandato, infatti, Trump decise di cambiare tre consiglieri per la sicurezza. Michael Flynn rimase in carica per soli 25 giorni prima di dimettersi a seguito delle accuse che lo avrebbero visto mentire sul contenuto delle sue conversazioni con l’ambasciatore russo. Il suo successore, il generale H.R. McMastser, mantenne la posizione per oltre 13 mesi, prima di essere licenziato a causa di divergenze di posizione con il presidente Usa.

Il terzo consigliere fu il falco John Bolton, che ebbe il ruolo per un anno prima di trasformarsi in uno dei critici più duri del leader repubblicano. Infine, il primo mandato Trump si concluse con Robert O’Brien, perfettamente allineato ai programmi del presidente, tanto da candidarlo ai premi Nobel per la pace.

Proprio per evitare che una situazione simile potesse ripresentarsi, quindi, l’amministrazione Trump ha deciso di puntare su un allontanamento “soft“, al fine di evitare ulteriori scandali. In parte il piano è naufragato proprio a causa di una foto che ritrae l’ex consigliere per la sicurezza che, nel mezzo di una riunione di gabinetto, è stato visto utilizzare ancora il sistema di messaggistica Signal. Una foto, scattata dalla stampa presente, che ha in poco tempo fatto il giro del mondo, causando ancora più problemi all’amministrazione Trump.

I motivi dell’allontanamento di Waltz

Lo stesso Trump, solo alcuni giorni fa, aveva invitato i suoi collaboratori a smettere di utilizzare Signal proprio per salvaguardare la sicurezza nazionale. Waltz, però, sembrerebbe non aver recepito il messaggio, vedendosi ora trasferito alle Nazione Unite.

Lo scandalo del Chatgate, che ha interessato alcune delle personalità più vicine al presidente, compreso il suo vicepresidente e il segretario della difesa, Peter Hegseth, ha colpito profondamente l’amministrazione Usa, dimostrando come una piccola superficialità avrebbe potuto mettere in serio pericolo il Paese.

Dopo un breve periodo di riflessione, dunque, il titolare della Casa Bianca avrebbe preso la sua decisione, in parte dovuta anche alle difficoltà di Waltz a reinserirsi all’interno del gruppo dei collaboratori della Casa Bianca. “Sono profondamente onorato di continuare il mio servizio al presidente Trump e alla nostra grande nazione“, ha scritto il già consigliere sui suoi social, senza però sbilanciarsi sulla decisione presa dal suo superiore.

Il suo sostituto, come annunciato da Trump, è il segretario di Stato Marco Rubio, che però non è chiaro se coprirà la posizione fino alla fine del mandato o solamente per permettere l’assunzione di una terza figura. Alcuni hanno infatti ipotizzato che il nuovo consigliere per la sicurezza possa essere l’inviato speciale Steve Witkoff, al momento impegnato a negoziare con Putin un possibile cessate il fuoco in Ucraina. Un compito complesso, su cui Trump sembra essere pronto a non transigere, anche in considerazione delle conseguenze catastrofiche di una mala gestione della sicurezza nazionale.

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