Il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini è intervenuto sul dibattito internazionale in riferimento al conflitto tra Russia e Ucraina: “Avanti verso la pace. E che l’Unione Europea non cerchi di far saltare il tavolo con eserciti o debiti europei per comprare nuove armi” ha scritto in un post su X, in seguito alla firma dell’accordo tra Stati Uniti e Ucraina sulle terre rare.
Le parole di Salvini sono arrivate a seguito delle dichiarazioni del vicepresidente americano J.D. Vance, che ha confermato l’esistenza di proposte di pace sia da parte di Kiev che di Mosca. Si tratta di un intervento che si allinea alla posizione ultra pacifista adottata dal leader della Lega, che continua a sostenere i piani di Trump per la pacificazione dell’Ucraina.
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Gli accordi sulle terre rare
Il contenuto dell’accordo tra Stati Uniti e Ucraina sulle terre rare sta sollevando interrogativi concreti. Secondo quanto riportato da Reuters e Politico, l’intesa include tre documenti, la cui firma è rimasta incerta fino all’ultimo a causa delle riserve dell’Ucraina su alcuni aspetti economici.
Il trattato si compone di un patto economico principale e due accordi tecnici collaterali che prevendono l’accesso privilegiato alle risorse ucraine sia di estrazione che di lavorazione, un fondo di investimento per la ricostruzione e trasferimento e sviluppo di nuove tecnologie.
Per quanto riguarda la ricostruzione, la Bbc dichiara che il fondo sarà gestito in partnership paritaria (50/50) tra Washington e Kiev e i profitti del fondo saranno reinvestiti esclusivamente in Ucraina per i primi 10 anni e solo dopo potranno essere distribuiti tra i partner. In secondo luogo, il fondo finanzierà progetti minerari, petroliferi, del gas e infrastrutture, ma non riguarderà la centrale nucleare di Zaporizhzhia, attualmente sotto il controllo russo.
Punto rilevante è il mantenimento del pieno controllo ucraino del sottosuolo, delle risorse minerarie e infrastrutture dell’Ucraina. Basti contare che a oggi l’Ucraina possiede il 5% delle risorse minerarie mondiali.
Per quanto concerne la sicurezza, l’accordo non prevede impegni formali di difesa o garanzie di sicurezza per Kiev, né prevede l’adesione dell’Ucraina alla NATO. Washington ha rifiutato di offrire queste garanzie, limitandosi a sostenere la presenza di aziende statunitensi come fattore di stabilità e deterrenza.
I dubbi sull’accordo e le parole di Salvini
Dal punto di vista industriale e finanziario, gli esperti mettono in dubbio qualità e efficacia dell’accordo. La realizzazione di nuove miniere in un paese in guerra richiederà probabilmente più di un decennio. Allo stesso tempo, i settori energetici e logistici ucraini potrebbero essere gravemente compromessi e la mancanza di dati affidabili sui giacimenti rende difficile valutare la sostenibilità economica dei progetti.
Salvini, comunque, avrebbe voluto esortare l’Ue a non influenzare la questione, rischiando di inclinare nuovamente i rapporti tra Stati Uniti e Ucraina, ancora oggi appesi a un filo.
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