Aumenta il conto delle vittime a due morti e 21 feriti. Secondo le prime ricostruzioni, il killer avrebbe origini iraniane già noto alle forze dell’ordine per reati non gravi. Annullata la sfilata del Pride di oggi pomeriggio
La sparatoria avvenuta a Oslo, in Norvegia, di questa notte assume sempre più i contorni di un attacco terroristico. A dirlo è la polizia, che apre un’indagine seguendo questa pista. Gli spari sono stati aperti poco dopo l’una di notte davanti a un bar frequentato dalla comunità LGBTQ+.
Il bilancio delle vittime è ancora provvisorio ma cresce costantemente: al momento sono due i morti e 21 i feriti della sparatoria. Fondamentale è stato l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine che sono riuscite a fermare il terrorista cinque minuti dopo l’inizio degli spari.
L’uomo sarebbe un cittadino norvegese di 42 anni, residente nella stessa capitale, di origine iraniana. Era già noto ai servizi segreti dell’antiterrorismo, ma per reati non gravi. Sarebbero, poi, già state sequestrate le due armi con cui il killer avrebbe compiuto l’attacco.
Le testimonianze
«Ho visto un uomo entrare con una borsa, ha tirato fuori un’arma e ha cominciato a sparare. Sembrava molto determinato nel prendere la mira. Quando ho capito che era una cosa seria ho cominciato a correre. C’era un uomo sanguinante a terra», racconta una donna al quotidiano norvegese Verdens Gang.
Arrivano le prime testimonianze e ricostruzioni dei presenti al bar gay in cui si è verificato l’attacco a Oslo. Un altro superstite riporta l’uso di una pistola automatica da parte del killer, ancora non confermata dalla polizia, e afferma: «Era come una zona di guerra: c’erano molte persone a terra con ferite alla testa».
Annullata la sfilata del Pride
Mentre la polizia indaga per terrorismo, gli organizzatori dell’Oslo Pride, la sfilata arcobaleno della comunità LGBTQ+ prevista per oggi pomeriggio, cancellano tutti gli eventi dei prossimi giorni. La stessa associazione norvegese scrive in una nota: «Seguiremo le raccomandazioni della polizia e ci prenderemo cura l’uno dell’altro. Pensieri affettuosi e d’amore vanno ai parenti, ai feriti e agli altri colpiti. Presto saremo di nuovo orgogliosi e visibili, ma oggi terremo e condivideremo le celebrazioni da casa».
Anche il premier norvegese, Jonas Gahr Støre, lancia il suo messaggio di cordoglio: «È stato un attacco atroce e profondamente scioccante contro persone innocenti».