Lo strumento della Nasa nel primo anno della sua missione studierà la coppia di esopianeti che presentano caratteristiche ancora da chiarire
Due strani mondi alieni rocciosi entrano nel mirino del telescopio spaziale James Webb – strumento più complesso mai costruito – nel primo anno della sua missione scientifica. Attraverso accurati spettrografi, l’apparecchio della Nasa studierà nei particolari gli esopianeti 55 Cancri e LHS 3844 B.
I due pianeti – esterni al sistema solare per dimensioni e composizione solare – sono considerati “super-terre”. “55 Cancri e” è ricoperto di lava e orbita a meno di 2,4 milioni di chilometri dalla sua stella, completando un giro in meno di 18 ore. Nonostante pianeti così prossimi alla loro stella abbiano una temperatura superficiale altissima, gli esami condotti con il telescopio Spitzer non individuano la regione più calda di “55 Cancri e” in quella direttamente esposta alla sua stella madre. I membri del consorzio scientifico della missione condotta dalle agenzie spaziali di Stati Uniti (Nasa), Europa (Esa) e Canada (Csa) proveranno dunque a risolvere questo enigma. Attraverso la NIRCam di Webb si tenterà di comprendere la natura del fenomeno, dovuto probabilmente alla presenza di un’atmosfera dinamica o dal fatto che il pianeta ruota su se stesso con un ciclo giorno-notte.
Anche “LHS 3884 b”, corpo celeste privo di atmosfera, orbita vicino alla sua stella, completando il suo giro in 11 ore. In questo caso però la stella madre è relativamente piccola e fredda ed è per questo che il satellite non è abbastanza caldo da fondere la superficie.
Le precedenti indagini di Spitzer – che accertavano l’improbabilità di un’atmosfera consistente sull’esopianeta – costituiscono un’occasione preziosa per studiare con il dispositivo MIRI l’emissione termica della superficie. L’obiettivo è definirne la composizione.