I territori intorno Gerusalemme, in Israele, sono interessati da diverse ore da alcuni incendi di dimensioni piuttosto ingenti, che starebbero preoccupando autorità e cittadini. Diverse case sono state evacuate in via precauzionale, al fine di salvaguardare la sicurezza dei residenti. Lo Stato ebraico, come riportato dal ministro della Difesa Israel Katz, ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale, con l’obiettivo di cercare di limitare la situazione e salvaguardare la capitale.
I venti fortissimi che sono presenti sul territorio, così come le temperature elevate per il periodo, starebbero favorendo la propagazione delle fiamme. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato di star seguendo personalmente la crisi e di essere preoccupato che i roghi riescano a raggiungere la periferia di Gerusalemme e perfino l’interno della città.
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🔥 ISRAEL IS ON FIRE ON ITS INDEPENDENCE DAY
— JB Slear (@JB_Slear) April 30, 2025
Massive wildfires are raging in Israel between Jerusalem and Tel Aviv. The fires are spreading rapidly due to strong winds, according to local media reports.
Israel, marking 77 years of its statehood today, has requested… pic.twitter.com/wD5YDmTbiX
Al momento le origini dei roghi sono sconosciute ma sembrerebbe che Israele stia indagando su un messaggio pubblicato da Hamas alcune ore fa, in cui esorta i palestinesi presenti fuori dalla Striscia a ribellarsi a Israele e vendicare Gaza. Sembrerebbe, però, che gli incendi siano scoppiati prima dell’esortazione dell’organizzazione terroristica, che potrebbe però sfruttarli a suo favore.
Il messaggio di Hamas ai palestinesi
Hamas avrebbe spinto i palestinesi a “bruciare tutto ciò che possono, boschi, foreste e case dei coloni” con un messaggio pubblicato su Telegram. La comunicazione sarebbe riferita ai palestinesi presenti fuori da Gaza, esortati ad agire imitando “i giovani della Cisgiordania, di Gerusalemme e quelli di Israele hanno dato fuoco alle loro auto“.
In precedenza, invece, Jenin News Network avrebbe invitato i palestinesi a “bruciare i boschi vicino agli insediamenti“. Da questa mattina, quindi, le fiamme starebbero lambendo la città israeliana. La data di oggi avrebbe un significato anche politico, visto la ricorrenza per i caduti e l’inizio del Giorno dell’Indipendenza che si celebrano in questo giorno. Sembrerebbe che due persone siano state arrestate con l’accusa di aver appiccato un incendio doloso nell’area Gerusalemme, come riferito dall’emittente israeliana N12. Al momento, comunque, non è chiaro se questi abbiano agito a seguito dell’appello di Hamas.
Inoltre, una terza persona sarebbe stata accusata di aver dato vita a uno dei roghi. A seguito di una segnalazione, un 50enne residente nel quartiere Umm Tuba di Gerusalemme Est è stato fermato dalle forze dell’ordine, che hanno poi trovato in suo possesso un accendino, materiale infiammabile e cotone idrofilo. Al momento sarebbero in corso indagini piuttosto delicate per comprendere se gli incendi siano frutto si un attacco terroristico.
La situazione a Gerusalemme
Intanto a Gerusalemme la situazione starebbe diventando più critica di ora in ora. L’ospedale Ein Kerem ha chiesto ai cittadini di recarsi nella struttura solo in caso di assoluta necessità. I pazienti della struttura che non necessitavano di un ricovero sono stati fatti evacuare, con l’obiettivo di fare spazio agli eventuali feriti degli incendi. Sembrerebbe che già numerose persone abbiano manifestato i sintomi di un’intossicazione da fumo. Inoltre, in serata le forze di emergenza si sono preparate per evacuare l’ospedale Alin della città.
Da quanto si apprende, le fiamme avrebbero raggiunto diverse strade e autostrade, costringendo gli automobilisti ad abbandonare i loro mezzi per mettersi in salvo. I treni tra Gerusalemme e Tel Aviv e i collegamenti con altre cittadine sono stati sospesi per oltre sette ore, in alcuni casi i viaggiatori sono stati recuperati con autobus e mezzi di soccorso.
L’aiuto dell’Italia a Israele
Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, avrebbe chiesto aiuto alla Farnesina. L’Italia avrebbe quindi due Canadair pronti a partire per Israele con l’obiettivo di aiutare con lo spegnimento dei roghi. Inoltre, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha consigliato allo Stato di Israele di chiedere al Centro europeo di coordinamento di Bruxelles di attivare il Meccanismo di Protezione Civile dell’Unione europea.
Israele ha poi chiesto aiuto a numerosi altri Paesi tra cui Regno Unito, Francia, Repubblica Ceca, Svezia, Argentina, Spagna, Macedonia del Nord e Azerbaigian e sembra che un terzo Canadair sarà fornito dalla Croazia. I roghi odierni si inseriscono all’interno della complessa situazione mediorientale. Ormai da 18 mesi la guerra imperversa nella Striscia di Gaza, con difficoltà da parte di entrambe le Nazioni a trovare un accordo per porre fine al conflitto.
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