Dal confronto di alcune immagini satellitari, il team investigativo della testata statunitense è stato in grado di affermare che i cadaveri sulle strade sono lì da ben prima che l’esercito russo lasciasse la città
Secondo il Visual Investigation team, la squadra di giornalismo investigativo del New York Times, la Russia avrebbe completa responsabilità di quanto accaduto a Bucha. L’accusa arriva dopo il confronto delle immagini satellitari con gli ormai noti video che ritraggono una serie di corpi senza vita lungo le strade della cittadina. Il New York Times ha pubblicato un esauriente articolo in cui ricostruisce la strage accaduta lungo Yablonska Street, una delle principali vie di Bucha.
La conta dei cadaveri
Nel video diffuso dalle forze armate ucraine nella giornata del primo aprile si contavano ben undici cadaveri riversi lungo i margini della strada, alcuni vicino a vetture abbandonate o biciclette. Dal confronto con le immagini del satellite, fornite dalla società di telecomunicazioni Maxar Technologies, il New York Times è stato in grado di verificare come i corpi fossero già lì almeno dalla prima metà di marzo, intorno alle giornate del 9 e dell’11, ben prima che l’esercito russo lasciasse la città. I cadaveri sono rimasti, secondo la testata statunitense, riversi per Yablonska Street per oltre tre settimane. Questa versione troverebbe conferma dalle prime testimonianze raccolte nei giorni scorsi dai giornalisti arrivati a Bucha immediatamente dopo la ritirata russa: gli abitanti avrebbero raccontato che molti corpi erano già in una fase avanzata di decomposizione. Un secondo video analizzato mostra un corpo di un uomo al centro della carreggiata, vicino a due auto abbandonate. Le immagini satellitari non solo confermerebbero la posizione del corpo e delle vetture ma sottolineerebbero che essi siano posizionati dal 21 marzo.
Smentita la versione russa
L’analisi condotta dal Visual Investigation smentisce la versione diffusa dal ministero degli Esteri russo, il quale riconduceva la strage di Bucha a una messa in scena da parte dell’esercito ucraino in collaborazione con gli Stati Uniti per mettere all’angolo la Russia durante le trattative di pace.