C’è un accordo tra i due Paesi. L’annuncio arriva tramite il presidente turco Erdogan
Un accordo, senza accordo sembra essere l’intesa raggiunta tra Russia e Ucraina sotto l’egida dell’Onu sul grano, a poche ore dalla scadenza del patto precedente che sarebbe terminato a mezzanotte del 18 marzo.
L’annuncio di Erdogan
La notizia è arrivata intorno alle 15 tramite il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, mediatore nei dialoghi tra Mosca e Kiev: accordo raggiunto ma non si sa per quanto. Il presidente turco non lo specifica e tra le due parti in conflitto le visioni sono diverse. Poco dopo la notizia data dal presidente turco arrivano le parole del vicepremier e ministro delle infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov: intesa raggiunta per i prossimi 120 giorni e grande soddisfazione perché “25 milioni di tonnellate di grano ucraino sono state consegnate ai mercati mondiali”.
La conferma dell’Onu
La conferma dell’accordo arriva anche dall’Onu, ma anche le Nazioni Unite non specificano nulla sulla durata. Passa il tempo e le parole dei russi stentano ad arrivare. A rompere il silenzio è la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: “La Russia ha accettato di estendere l’accordo per 60 giorni”, dice senza lasciare spazio a interpretazioni. Non passa molto e Zakharova rincara la dose: pubblica su Telegram quello che sembra essere l’accordo siglato da Mosca e Kiev e aggiunge che “in un mondo in cui gli uomini sono dichiarati donne e i moldavi sono dichiarati rumeni, si potrebbe non essere in grado di leggere i documenti”.
A farle eco arriva il Rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Vasily Nebenzya. In una lettera indirizzata al massimo funzionario per le operazioni umanitarie dell’Onu, Martin Griffiths, e a Rebecca Greenspan, capo dell’Unctad, Nebenzya detta le condizioni per estendere l’accordo sul grano oltre i 60 giorni.