Elezioni in Francia, Bardella: “Sarò il premier di tutti”

Al primo turno il Rassemblement National di Marine Le Pen con il 34% fa il pieno di consensi. Il Nuovo Fronte Popolare (29%) e Ensemble di Macron (22%) si giocano tutto al ballottaggio del 7 luglio

Chiara Giosi
6 Min di lettura

Ieri i francesi si sono recati in massa alle urne, un appuntamento al quale hanno risposto il 65% dei cittadini con un incremento di ben 14 punti rispetto alle elezioni europee di inizio giugno. Il Rassemblement National di Marine Le Pen con il 34% dei consensi vince il primo round. Ensemble, il partito di Macron, è terzo con il 22%, dietro al Nuovo Fronte Popolare al 29%. I risultati di questo primo turno di voto potrebbero portare l’estrema destra di Jordan Bardella alla guida del governo del Paese.

Elezioni in Francia, le parole di Jordan Bardella

Jordan Bardella, classe 1995, è dal 2022 alla guida con Marine Le Pen del Rassemblement National. Di origini italiane, ha vissuto l’infanzia in un quartiere popolare in provincia di Parigi. Sin da ragazzo ha sentito forte il richiamo della politica e si è avvicinato all’estrema destra. Il suo carisma ha convinto moltissimi francesi, i quali lo hanno premiato con il voto delle elezioni europee di inizio giugno: Bardella stravinse sull’alleanza centrista del presidente Emmanuel Macron.

Elezioni in Francia, Bardella
Elezioni in Francia, Jordan Bardella

Ieri, dai risultati del primo turno delle elezioni legislative, ha iniziato a credere anche alla possibilità di diventare premier della Francia, o come ha dichiarato “il premier di tutti” i francesi. Con la scritta “L’alternanza comincia – Parigi, 30 giugno 2024“, Bardella ieri sera si è detto sempre più convinto di poter raggiungere il suo obiettivo: “Il verdetto è chiaro“, ha dichiarato. I francesi hanno espresso nelle urne un forte bisogno di cambiamento.

Ma bisogna attendere il secondo turno di domenica prossima per capire se il sogno troverà una sua realizzazione. Infatti, se per un verso il Rassemblement National ha raggiunto il 34% e 12 milioni di francesi lo hanno votato, è anche vero che il Fronte Popolare (29%) ed Ensemble (22%) hanno fatto un accordo di desistenza per eleggere loro candidati. E Bardella teme che Fronte Popolare ed Ensemble unendosi potrebbero anche portare ad una sconfitta dell’estrema destra. È talmente cosciente di ciò da sottolineare che “il risultato molto alto del Nouveau Front Populaire è un aspetto preoccupante”. Un muro contro muro che comunque vada spaccherà in due la società francese.

Il giovane politicoa ha messo in guardia i francesi sulla scelta tra “l’alleanza dei peggiori, quella del Nuovo Fronte Popolare, unito dietro a Jean-Luc Mélenchon, che porterà il Paese al disordine, all’insurrezione e alla rovina della nostra economia” e la scelta giusta, ovvero quella del suo partito, che riporterà l’ordine e un clima sereno “in difesa dell’esistenza stessa della nostra nazione”. Bardella si pone come colui che ascolterà tutti i francesi, un primo ministro di coabitazione, rispettoso della Costituzione e della carica di presidente della Repubblica“, ma sottolinea “intransigente sulla politica da attuare al servizio della Francia e del popolo francese”.

Elezioni in Francia, come funzionano

Il sistema elettorale francese è molto complesso e si ispira al meccanismo di voto del semipresidenzialismo. Per le elezioni sia del Presidente che dell’Assemblea Nazionale c’è un sistema a doppio turno. Se il nuovo presidente verrà scelto nel 2027, alla scadenza naturale perché Macron ha già detto che al di là del risultato non si dimetterà, nelle elezioni in corso si deciderà l’Assemblea Nazionale, che corrisponde alla nostra Camera dei deputati. Il Senato è invece eletto dai componenti dell’Assemblea Nazionale, dai Consiglieri regionali e dai Delegati municipali.

Le elezioni dell’Assemblea Nazionale hanno un regolamento complesso e preciso. La popolazione francese viene divisa su base territoriale in 577 collegi uninominali. Quindi, in ogni collegio può vincere solo uno tra i candidati. Coloro che possono vincere già dal primo turno sono i candidati che ottengono il 50% più uno dei voti espressi da almeno il 25% degli elettori iscritti alle liste del collegio.

Al secondo turno, che si svolgerà nelle circoscrizioni che al primo turno non hanno avuto un vincitore, andranno al voto solo i candidati che hanno ottenuto almeno il 12.5% dei voti degli iscritti alle liste del collegio, quindi non dei votanti. La composizione dell’Assemblea si decide soprattutto in questo secondo round, dove le alleanze dei singoli collegi possono rovesciare completamente i risultati ottenuti nel primo turno. Macron e il Fronte Popolare hanno deciso proprio di puntare sul secondo turno.

L’Assemblea si compone di 577 seggi, quindi la maggioranza assoluta è fissata a 289. Bardella ha dichiarato di prendere l’incarico solo se otterrà come Rassemblement National la maggioranza assoluta dei seggi. Nel primo turno sono stati eletti solo una settantina di candidati, quindi i restanti 500 seggi si decideranno proprio domenica prossima. I candidati di Le Pen per la maggior parte dei casi stanno vincendo, ma Macron e il Fronte Popolare hanno fatto un patto che potrebbe portare la destra alla sconfitta: se in un collegio i loro candidati devono sfidarsi con un candidato di destra, quello con meno possibilità di vincere si ritirerà, invitando i suoi sostenitori a votare il candidato che ha più opportunità di vittoria.

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