Israele ha dato avvio alla sua vendetta contro l’Iran. Nella notte centinaia di missili e droni sono stati lanciati contro il territorio dello Stato islamico ed hanno colpito Teheran, Karaj e altre città nel sud della Nazione. Sembrerebbe che gli obiettivi fossero tutti di natura militare, tra basi e capannoni contenenti armamenti, e che non vi siano state ripercussioni sugli stabilimenti nucleari o sugli aeroporti. “L’esercito israeliano sta attualmente effettuando attacchi mirati su obiettivi militari in Iran, in risposta a mesi di continui attacchi da parte del regime iraniano contro lo Stato di Israele“, ha quindi comunicato l’Idf, rivendicando l’attacco.
La preoccupazione maggiore è che questo attacco possa accendere un nuovo fronte nella guerra in Medio Oriente. A seguito dell’uccisione di Yahya Sinwar, capo militare di Hamas, e di tutti i suoi successori, si era ipotizzato che il conflitto potesse finalmente prendere una svolta diplomatica e dirigersi verso la sua conclusione. L’offensiva contro Teheran, invece, potrebbe cambiare nuovamente gli assetti della guerra. Lo Stato islamico ha già annunciato di essere intenzionato a rispondere allo Stato di Israele, anche se gli Stati Uniti hanno fortemente sconsigliato questa decisione.
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Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato di “seguire da vicino l’evoluzione della situazione” e di aver “parlato con l’ambasciatrice a Teheran“. Al momento non vi sarebbe alcun coinvolgimento di italiani nell’attacco all’Iran e il ministro ha confermato che “i nostri concittadini sono tutti in sicurezza e non ci sono vittime“. Tajani ha poi voluto lanciare un appello alle parti coinvolte nelle offensive, chiedendo che queste scelgano la diplomazia così da evitare un’ulteriore escalation. “Credo che ora sia il momento di favorire in ogni modo il dialogo per arrivare al cessate il fuco sia in Libano che a Gaza” ha infatti dichiarato il vicepremier.
Medio Oriente, l’attacco contro l’Iran
Lo Stato ebraico ha fatto sapere che l’attacco contro Teheran è stato deciso qualche ora prima del suo effettivo inizio. Il gabinetto di sicurezza israeliano si sarebbe riunito telefonicamente e avrebbe votato all’unanimità la decisione dell’attacco. Al momento non vi sono notizie di vittime o feriti, ma sembrerebbe che lo Stato islamico stia tentando di minimizzare l’accaduto, sostenendo che le offensive in realtà non abbiano provocato ingenti danni.
Sembrerebbe, secondo i media iraniani, che i missili e i droni israeliani siano stati respinti con facilità dal sistema di difesa iraniano. “Questo falso regime ha attaccato parti di centri militari nelle province di Teheran, Khuzestan e Ilam e ha provocato danni limitati” si legge infatti in un comunicato dell’Iran. Israele invita comunque a non prendere per veritiere tutte le dichiarazioni di Teheran, perché queste in realtà potrebbero essere solamente delle prove di forza.
A seguito degli attacchi, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha condotto un incontro di valutazione con i massimi funzionari militari e di sicurezza del Paese, come riferito dal suo portavoce. Il vertice si sarebbe svolto alla base militare di Kirya a Tel Aviv e vi avrebbero partecipato il ministro della Difesa, il capo di stato maggiore dell’esercito, il capo del Mossad (intelligence estera) e il capo dello Shin Bet (intelligence interna).
La preoccupazione principale al momento, dopo che Israele ha annunciato la conclusione degli attacchi contro l’Iran, è che quest’ultimo organizzi una nuova offensiva contro lo Stato ebraico, dando inizio quindi ad un ciclo infinito di attacchi. Israele ha già annunciato che nel caso in cui dovesse verificarsi un’escalation, allora “l’Iran pagherà un prezzo elevato” e che la sua reazione sarà durissima. “Il nostro messaggio è chiaro: tutti coloro che minacciano lo Stato di Israele e tentano di trascinare la regione in un’escalation più ampia pagheranno un prezzo elevato” ha infatti dichiarato l’Idf.
Medio Oriente, gli Usa invitano Teheran a non reagire
Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato di essere stato avvertito dell’attacco di Israele contro l’Iran, visto che “funzionari della Casa Bianca e del Pentagono si son consultati con Israele negli ultimi giorni sulla portata e sul tipo di obiettivi da colpire“. Anche per questo, la situazione è seguita con la massima attenzione dagli Usa che vorrebbero evitare che questa offensiva si trasformi in una vera e propria escalation regionale.
Gli Stati Uniti hanno comunque sostenuto la decisione di Benjamin Netanyahu, dichiarando che gli attacchi contro Teheran fossero parte di “un’operazione di autodifesa” in risposta all’attacco con missili balistici dell’Iran contro Israele che si è verificato lo scorso primo ottobre. La Casa Bianca ha inoltre chiarito che in questo attacco gli Usa non sono coinvolti. “Noi comprendiamo che Israele stia conducendo attacchi mirati contro obiettivi militari. Ma rivolgetevi al governo israeliano per ulteriori informazioni su questa operazione” ha infatti dichiarato il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale Sean Savett.
La Nazione di Joe Biden si è poi voluta inserire nella questione lanciando un appello all’Iran, affinché le offensive possano finalmente giungere ad una conclusione. “Esortiamo l’Iran a cessare i suoi attacchi contro Israele in modo che questo ciclo di combattimenti possa finire senza ulteriore escalation“, ha quindi dichiarato il portavoce, nella speranza che questo fronte del conflitto mediorientale possa essere chiuso una volta per tutte.
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