Carlo cambia le regole dell’incoronazione: via il rito dell’omaggio, sì alla visione per tutto il pubblico. L’attesa per la cerimonia è scandita dalle polemiche
Sabato 6 maggio, Re Carlo III sarà incoronato seguendo un rito quasi millenario nella grande abbazia londinese di Westminster. Sarà il più grande evento reale da più di mezzo secolo, dal 1953 per la precisione, data dell’incoronazione della defunta Regina Elisabetta. L’incoronazione di Carlo sarà perfino più solenne del funerale di sua madre. La maggior parte della popolazione inglese rimane fermamente monarchica, anche se c’è da dire che le preparazioni per l’incoronazione non sono state prive di controversie.
Meghan declina l’invito
Carlo ha diminuito le presenze alla cerimonia, da 8.250 nel 1953, a 2000 invitati. Tra loro non ci saranno Sarah Ferguson e Megan Markle, quest’ultima anche se invitata. I rapporti di Harry con la famiglia reale continuano a essere tesi, e l’incoronazione sarà il primo incontro dopo la pubblicazione del suo libro, Spare, avvenuta lo scorso gennaio. Anche il ruolo che (non) avrà il Principe Andrea, fratello del Re, ha causato molte discussioni: Andrea, coinvolto negli scandali sessuali di Jeffrey Epstein, già da qualche anno era stato rimosso da tutti gli incarichi reali. Infatti, sarà invitato solo in qualità di fratello, e non come Duca di York, e quindi non avrà nessuna responsabilità organizzativa.
La polemica sul diamante
I cambiamenti alla cerimonia fatti dal Re non sono pochi. La corona con cui verrà incoronata la Regina consorte, Camilla, è stata cambiata dopo che era trapelato che incorporava il diamante Koh-i-noor, preso in India dai britannici nel 1849. Dopo varie polemiche il diamante verrà quindi rimosso. Per la prima volta, l’unzione del monarca in una cerimonia d’incoronazione potrà esser vista da tutto il pubblico. In un tentativo di rendere la cerimonia più aperta, l’unzione non sarà coperta dai teli tradizionali, optando per una copertura trasparente. Questo ha causato le ire dei tradizionalisti più agguerriti, particolarmente nella Chiesa Anglicana.
L’abolizione del rito dell’omaggio
Ultimo, ma non per importanza, questo tentativo aperturista di Carlo comprende anche un’abolizione del rito dell’omaggio, fatto da tutti i Lord uno ad uno al nuovo monarca. L’omaggio dei nobili sarà rimpiazzato con un giuramento fatto da tutto il pubblico, invitando anche i telespettatori, verso il nuovo monarca. Questo piano di aperture però ha anche avuto un effetto contrario, dando materiale per le critiche dei più ostili alla monarchia. Comunque, anche se programmata nel minimo dettaglio, si annuncia una cerimonia amata dalla maggior parte del pubblico, anche grazie a un lunedì di vacanza. Insomma, un ponte a maggio alquanto reale.