Tokyo fa scattare il pattugliamento di sorveglianza, Washington in quelle acque staziona con la portaerei Abramo Lincoln
Pechino ha avviato manovre militari nel Pacifico occidentale, nelle acque a sud di Okinawa e a est di Taiwan. Le operazioni di addestramento non sono passate inosservate al Giappone, che era di guardia nelle vicinanze, e alla marina Usa che stava operando nel mare delle Filippine.
Il Giappone muove le sue pedine
Mentre la Cina ha avviato un’esercitazione militare nel Pacifico occidentale, area sempre più strategica per le relazioni internazionali, il Giappone non è rimasto a guardare e ha risposto con il decollo dei suoi aerei. Il ministero della Difesa di Tokyo fa sapere che è stato fatto decollare un aereo da pattugliamento marittimo Kawasaki P-1 e un aereo anti-sottomarino e di sorveglianza marittima Lockheed P-3 Orion, in risposta alla Cina. Tutto è iniziato martedì, quando è stata fotografata la portaerei Liaoning con cui la marina cinese ha organizzato l’esercitazione militare. La Liaoning, nave da guerra cinese di origine sovietica che la Cina ha acquistato dall’Ucraina nel 1998, era in addestramento insieme al suo gruppo d’attacco di 7 unità navali, tra cui 5 cacciatorpediniere e all’interno anche il Type 055, il più potente della flotta di Pechino. Le manovre cinesi sono state avvistate dalla portaerei giapponese Izumo che si trovava di guardia nelle vicinanze. A quel punto il Giappone ha deciso di dare una chiara risposta alla Cina con il decollo dei suoi aerei.
Gli Usa e i tentativi di ricognizione
Non solo il Giappone era di guardia durante l’operazione cinese: anche la portaerei Abraham Lincoln della marina Usa, insieme al suo gruppo di attacco, operava nel mar delle Filippine almeno a partire da lunedì, come riferisce il sito web dell’Us Naval Institute. Il Global Times, tabloid cinese nazionalista prodotto dal Quotidiano del Popolo, che è il giornale del partito comunista, avvisa: «È possibile che le portaerei cinese, giapponese e statunitense siano in stretta vicinanza l’una all’altra». Poi, citando il parere di alcuni esperti, il giornale afferma: «È quasi certo che le navi da guerra e gli aerei da guerra giapponesi e statunitensi condurranno tentativi di ricognizione ravvicinati e faranno alcune mosse provocatorie verso la flottiglia cinese». In piena guerra in Europa, anche le relazioni internazionali, tra provocazioni, esercitazioni e risposte strategiche, destano preoccupazioni.