Brasile, la febbre dengue invade Rio, dichiarato lo stato d’emergenza

Dopo gli incendi in Cile, ora il fenomeno El Niño viene considerato responsabile dell’aumento spropositato di casi di febbre dengue a Rio e in altre aree del Brasile

Redazione
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Nonostante l’avvicinarsi del Carnevale, Rio de Janeiro è stata costretta a dichiarare lo stato d’emergenza sanitaria per l’epidemia di febbre dengue che sta continuando ad estendersi tra la popolazione. Il numero dei casi è aumentato vertiginosamente negli ultimi mesi, facendone registrare ben 10.000 solo a partire da gennaio di quest’anno, quasi la metà del totale registrato l’anno scorso, di circa 23.000 casi.

I tentativi di Rio di combattere la dengue

Il municipio di Rio si sta adoperando per aprire nuovi centri di cura dedicati specificamente al trattamento della malattia, con l’obiettivo di ridurre il numero di casi gravi e decessi. Ai cittadini è stato chiesto di collaborare nel tentativo di contenere l’epidemia attuando dei semplici accorgimenti per ridurre le probabilità di essere punti dalle zanzare responsabili del contagio. Tra i vari metodi, è stato consigliato di disfarsi di acqua stagnante in cui potrebbero riprodursi gli insetti e di applicare spesso dei repellenti sulla pelle.

In realtà, in Brasile era stato anche approvato un vaccino per la dengue sviluppato dalla società giapponese Takeda, eppure, la distribuzione del farmaco è ancora limitata e pertanto non sufficiente da solo ad affrontare il dilagare della pandemia. Infatti, il numero di vaccini che il laboratorio ha consegnato al servizio sanitario pubblico sono molto limitati, pertanto il governo prevede di dare la priorità ai comuni più grandi con alti tassi di trasmissione.

La criticità della situazione in Brasile si estende ben oltre la sola città di Rio. Minas Gerais, Acre e Goiàs avevano già dichiarato l’emergenza sanitaria nelle settimane precedenti. Il fenomeno atmosferico El Niño, già colpevole di aver alimentato i terribili incendi del Valparaiso in Cile, è ora considerato responsabile anche dell’aumento dei casi di dengue. 

Fabio Baccheretti, il sindaco di Minas Gerais, ha infatti identificato le cause dell’aumento dei contagi proprio nel forte aumento delle temperature negli ultimi mesi, che a loro volta hanno favorito la riproduzione delle zanzare. “Le temperature record alla fine dello scorso anno, con il fenomeno El Niño, sono un fattore nuovo e determinante“, ha detto Baccheretti all’agenzia di stampa AFP.

I sintomi e i metodi di contagio

Il contagio non avviene mai in maniera diretta da un individuo a un altro, ma solo attraverso la puntura di una zanzara che abbia precedentemente punto un secondo individuo infetto in una finestra di tempo di circa 2-7 giorni dal contagio. I sintomi tipici della malattia comprendono solitamente febbre, mal di testa, dolori muscolari, dolori alle articolazioni, vomito e, infine, irritazioni estese della pelle che solitamente compaiono dopo il quarto giorno dall’inizio della febbre. Curiosamente i sintomi risultano essere spesso assenti nei bambini.

Il virus in questione non sarebbe solo uno ma ben 4 ceppi molto simili tra loro denominati Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4. Non sarebbe però una malattia nuova come quella data dal Covid-19, ma conosciuto da secoli e diffusa soprattutto in zone tropicali e subtropicali. La principale responsabile della trasmissione, è una specie di zanzara chiamato Aedes aegypti, attualmente non presente in Europa, ma il progressivo riscaldamento globale sta lentamente aumentando le temperature medie e l’umidità del continente, creando un ambiente favorevole per la riproduzione della specie.

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