La multinazionale americana Uber ed il consorzio ItTaxi celebrano la Pax romana. Khosrowshahi e Bittarelli, una partnership strategica che favorisce gli spostamenti dei cittadini e offre più servizi
Loreno Bittarelli, presidente del consorzio ItTaxi, il più folto gruppo di auto bianche presente in oltre 90 città italiane, può finalmente stappare una bottiglia di Champagne. Erano in tanti a sperare che il leader indiscusso dei tassisti romani e del Consorzio itTaxi riuscisse a concludere con il CEO di Uber Dara Khosrowshahi un accordo che mettesse la parola fine alle ostilità.
Roma caput taxi, il miracolo è servito su un piatto d’argento. All’ombra del Colosseo, le due realtà, da una parte Dara Khosrowshahi, CEO di Uber, e dall’altra Loreno Bittarelli, Presidente del Consorzio ItTaxi e della Cooperativa 3570 di Roma, hanno ratificato un accordo per una partnership di altissimo valore strategico: tutte le chiamate di prenotazione di servizi taxi effettuate sulla App di Uber verranno reindirizzate sulla App ItTaxi.
Integrazione delle App Uber e itTaxi
L’integrazione delle piattaforme tecnologiche di Uber e itTaxi apporterà importanti miglioramenti nei servizi taxi: una più corretta canalizzazione della clientela, l’estensione del network industriale e commerciale, oltre ad un considerevole aumento dei servizi forniti. Un’offerta di trasporto che viene complessivamente migliorata e che va a rispondere alle sempre più complesse e mutevoli necessità di spostamento dei cittadini.
In un videomessaggio di qualche giorno fa Loreno Bittarelli preannunciava la possibile intesa con Uber e declinava tutti i vantaggi che sarebbero derivati dall’operatività dell’accordo: aumento del lavoro per i 12 mila tassisti del consorzio itTaxi, proveniente dagli oltre 90 milioni di clienti di Uber che si troveranno a viaggiare in Italia, inclusi i circa 7 milioni di italiani. E poi, rimborsi per i tassisti per le corse andate a vuoto e adesione su base volontaria e nessun obbligo.
Per i tassisti la modalità del lavoro non cambia. Si continuerà ad operare sempre nello stesso modo, senza “scaricare” ulteriori App per ottenere le corse, con il consueto impiego del tassametro e l’applicazione delle tariffe in vigore nei Comuni interessati dall’accordo.
Una partnership che allontana i rischi del libero mercato
Il lodo Bittarelli, raggiunto da ItTaxi con la Uber di Dara Khosrowshahi prima di altre compagnie italiane, rappresenta inoltre una partnership che allontana il pericolo delle liberalizzazioni del nostro mercato. Considerando anche che si tratta di un accordo sottoscritto con Uber che è la più grande realtà a livello mondiale nel processo commerciale e nella adempienza delle leggi. Fino alla sottoscrizione dell’accordo il comportamento di Uber, a detta di molti tassisti, non era chiaro, in quanto si assegnavano le richieste unicamente al settore del noleggio con conducente anche quando si trattava di servizi di piazza.
Il merito di Bittarelli e del Consorzio itTaxi è stato quello di riuscire a far rivedere ad Uber la propria visione del trasporto pubblico non di linea, invertendo la posizione che fino a ieri aveva contrapposto la multinazionale al mondo taxi italiano: con l’accordo si distribuiscono le chiamate in maniera legittima e trasparente. L’iniziativa sta ricevendo plausi da tutta Italia in quanto crea i presupposti per un cambio di passo nel settore taxi, tra l’altro uscito fortemente danneggiato dall’epidemia di CoViD-19. Questa intesa è destinata ad essere replicata in altre parti del mondo.
Uber, secondo il Financial Times, effettuerà in estate nel Regno Unito una sperimentazione. Il colosso americano punta dunque ad allargare il proprio raggio di azione anche ai viaggi, ai treni, arei ed autobus, ad hotel e B&B pagando una sola volta sulla propria App. Ovviamente aggiungendo anche il taxi.