Ok al testo in Senato, il ministro Orlando: «Il lavoro buono è anche questo». Le reazioni dei partiti
È di nuovo obbligo di clausole sociali negli appalti pubblici per proteggere chi garantisce servizi di pulizia, mensa o vigilanza. Il Senato nelle scorse settimane ha favorito anche la possibilità di inserire clausole sociali nei bandi di gara. Una correzione del testo voluta in particolare da PD e LEU ma accolta e condivisa da tutti i gruppi parlamentari. «Il lavoro buono è anche questo: tutele per lavoratrici e lavoratori nei cambi appalto», commenta il ministro del lavoro Andrea Orlando.
Con questa norma si mira a promuovere la stabilità occupazionale, a garantire l’applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore e a incentivare le pari opportunità generazionali e di genere. L’obiettivo è quindi far rispettare certi standard che anche i sindacati faticano a far notare.
Le reazioni politiche
Il M5S spiega che con un loro emendamento le forniture da parte di Paesi che non rispettano i diritti dei lavoratori o standard ambientali verranno bloccate. Sul fronte opposto FI si attribuisce la «semplificazione delle fasi a monte dei lavoratori pubblici» e la «riduzione dei livelli di progettazione rispetto ai tre attuali» per lo sblocco dei cantieri del Pnrr. Dall’altra parte, se il ddl concorrenza rimane in bilico con l’accordo di maggioranza sulla delega fiscale, il testo sugli emendamenti alla delega al governo in materia di contratti pubblici – concluso dalla commissione ambiente – potrebbe addirittura approdare in aula prima della data prevista e concludere a stretto giro in Senato.