Evergrande presenta istanza di fallimento nel distretto newyorkese di Manhattan, invocando la protezione dai creditori secondo la legge fallimentare degli Stati Uniti. Nello specifico la protezione fa riferimento all’art. 15 della legge fallimentare americana che tutela dall’assalto dei creditori le aziende straniere in fase di ristrutturazione del debito.
I problemi per Evergrande erano già iniziati nel 2021, quando la società cinese, con 300 miliardi di dollari di debiti accumulati, si era guadagnata l’appellativo di promotore immobiliare più indebitato al mondo. E non può che destare preoccupazione il fatto che dal giugno 2021 sono fallite circa quattro società su dieci che si occupano di vendita delle case cinesi.
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Evergrande: continuano i problemi
Arriva il crollo di Evergrande alla Borsa di Hong Kong (-25,45% a 0,41 dollari di Hk) dopo aver dichiarato che la sua principale controllata domestica “non è stata in grado di soddisfare i requisiti per l’emissione di nuovi bond“. Le autorità cinesi stanno indagando sulla regolamentazione dei titoli per violazione della divulgazione di informazioni.
Borse Ue e Asia: qual è l’andamento
Lieve rialzo per le Borse europee. Salgono il FTSE MIB +0,52% di Milano, il CAC 40 +0,39% di Parigi, dopo il dato invariato sulla fiducia dei consumatori di agosto, e il DAX 40 +0,44% di Francoforte, nonostante GfK abbia rilevato che è peggiorata la fiducia dei consumatori, con l’indice che la misura che a settembre si è portato a -25, punti da -24,6.
Il 28 agosto Wall Street ha chiuso in rialzo. Oltreoceano è già scattato il conto alla rovescia per i dati macro sul Pil, in arrivo mercoledì, e sul mercato del lavoro di agosto, in calendario venerdì.
Evergrande e la bancarotta protetta negli Stati Uniti
Il carico di oltre 300miliardi di dollari di passività ha spinto la Evergrande a richiedere la bancarotta protetta per vedere riconosciuta la ristrutturazione del debito offshore avviata ad Hong Kong e nelle isole Cayman e Vergini.
Si tratta di un portafoglio di circa 32miliardi di dollari, costituto da bond e garanzie varie, da ristrutturare attraverso la proposta di vendita di nuove azioni di una controllata del gruppo che si occupa di mobilità elettrica.
Dopo Evergrande anche Country Garden è in crisi
Ma non è il solo gigante cinese dell’immobiliare ad avere problemi di debiti, preoccupa anche la società Country Garden. Quest’ultima lunedì scorso non è riuscita a saldare due rate di interessi sui prestiti e rischia formalmente il default a settembre se non paga. Il mercato è in bilico.
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