La Banca Centrale Europea (Bce) ha sorpreso i mercati tagliando dello 0,25% i tre tassi di interesse di riferimento. Nel comunicato rilasciato dopo la riunione, si legge che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, marginali e sui depositi presso la banca centrale si attestano ora rispettivamente al 4,25%, 4,50% e 3,75%. Questo è il primo taglio dei tassi di riferimento in otto anni, dall’ultima riduzione del marzo 2016, quando l’Eurotower li portò a zero. Per il tasso sui depositi, invece, è la prima riduzione dal 2019.
Christine Lagarde, presidente della BCE, ha spiegato che la decisione è stata presa grazie alla maggiore fiducia nel percorso futuro dell’inflazione, che è scesa dal 10,2% al 2,6% negli ultimi mesi. Anche il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha accolto positivamente il taglio dei tassi: “Era ora!”, ha affermato, definendola una decisione attesa, opportuna e coerente con la situazione attuale e auspicando ulteriori riduzioni in futuro.
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Le Borse europee hanno accolto con entusiasmo la notizia del taglio, dopo nove rialzi consecutivi. Gli investitori, in parte già preparati alla mossa, ora attendono con impazienza la conferenza stampa di Christine Lagarde per capire le tempistiche di eventuali ulteriori riduzioni nel corso dell’anno. In questo contesto, Milano ha guadagnato lo 0,43%, Parigi lo 0,36%, Londra lo 0,4% e Francoforte lo 0,63%.
Il comunicato della BCE sottolinea che la decisione è stata presa sulla base di una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione e della dinamica dell’inflazione di fondo. Dopo nove mesi di tassi invariati, è ora opportuno moderare il grado di restrizione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo mantiene la flessibilità necessaria per assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine.
Charles Seville, senior director del team economico di Fitch Ratings, ha commentato che nonostante i dati non supportino un rapido ciclo di riduzione dei tassi, c’è ancora spazio per ulteriori tagli mantenendo i livelli restrittivi. La BCE ha infatti contemporaneamente tagliato i tassi e leggermente alzato le previsioni di inflazione rispetto a marzo, indicando progressi nella riduzione dell’inflazione.
I vantaggi per le famiglie
Dopo dieci rialzi consecutivi, la BCE ha finalmente deciso di tagliare i tassi, segnando una svolta importante per l’area euro. La Federazione autonoma dei bancari italiani (Fabi) evidenzia che questa decisione comporterà vantaggi significativi per le famiglie, con tassi sui mutui già in calo e un risparmio complessivo stimato di quasi 62.000 euro per un prestito immobiliare di 25 anni da 200.000 euro. Anche i tassi sul credito al consumo sono scesi, offrendo ulteriori risparmi per gli acquirenti.
Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, ha sottolineato che la riduzione del costo del denaro potrebbe favorire una crescita significativa del PIL sia dell’area euro sia dell’Italia, migliorando le condizioni dei mutui e dei prestiti per le famiglie e le imprese. La BCE ha dimostrato la sua indipendenza dalla Federal Reserve americana, scegliendo di tagliare i tassi nonostante la Fed abbia recentemente rinviato la riduzione sul dollaro.
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