L’aumento dei prezzi di benzina e gasolio ha un effetto valanga su costi delle imprese e spesa dei consumatori
Il caro prezzi di benzina e gasolio minaccia anche il settore agroalimentare: l’88% delle merci viaggia su strada per arrivare sugli scaffali. Lo rileva la Coldiretti, in riferimento all’avvio del monitoraggio della Guardia di Finanza contro anomalie e speculazioni sui prezzi alla pompa.
Le dichiarazioni di Prandini
Il presidente dell’organizzazione agricola, Ettore Prandini ha affermato: “Occorrerebbe aggiungere risorse al bando sulla logistica agroalimentare del Pnrr, andando a sostenere tutti i progetti presentati che arrivano a circa 1,5 miliardi di euro di investimenti tra risorse private e pubbliche”. L’intero settore agroalimentare subisce le conseguenze del rincaro prezzi, andando ad incidere su un terzo del totale dei costi di frutta e verdura.
Criticità legate al caro prezzi
L’analisi della Coldiretti su dati del Crea definisce come: “Più di un’azienda agricola su 10 è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività e il 34% sono costrette a lavorare in una condizione di reddito negativo”. Coldiretti ha poi rilevato come la produzione agricola e alimentare italiana sia sensibile all’andamento delle quotazioni. Ciò si deve al fatto che assorbono oltre l’11% dei consumi energetici industriali totali, per circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti all’anno.
Secondo Prandini il Pnrr: “Può essere determinante per sostenere la competitività delle imprese, sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”.