Alessandro Michele propone il suo amuse bouche firmato Valentino

Alessandro Michele ha presentato a sorpresa la sua prima collezione da direttore creativo alla Maison Valentino. Si riapre il sipario della bellezza, fiorisce il pubblico e il teatro vibra di applausi

Margherita Valigi
5 Min di lettura

Un nome e un cognome: Alessandro Michele. L’impersonificazione del sinonimo di risveglio da un apatico attonimento. Stiamo parlando del sentimento comune che purtroppo scorre nelle vene degli appassionati della Moda negli ultimi periodi, all’infuori di qualche eccezione, sia chiaro. Michele ha presentato a sorpresa, nel caldo pomeriggio del 17 Giugno, la sua prima collezione da direttore creativo alla Maison Valentino.

Avant le Débuts

Valentino by Alessandro Michele
Valentino by Alessandro Michele

Un evento del tutto inaspettato, di cui però c’era primaria necessità e forse lo sapeva anche lui. Nulla è un caso: il giorno in cui ha deciso di esordire è il medesimo in cui ha sfilato Gucci… D’altronde la vendetta è un piatto che va servito freddo. Uscendo con questa collezione resort, Alessandro Michele ha risvegliato dal coma le oramai impassibili anime. Dopo svariate afone collezioni mediocri, la Moda ha rivisto il suo valore. Un debutto che doveva prendere atto nella prossima Paris Fashion Week del 29 settembre, ma che è riuscito a raggiungerci qualche mese in anticipo. E menomale.

Alessandro Valentino Michele

Archivio Valentino
Archivio Valentino

Come lo stesso Michele ironizza, sarà ricordato nei libri di storia della moda e nelle biografie come “colui che ha la caratteristica di riuscire a fare le cose velocemente“. Giusto il tempo di far passare un paio di mesi dal nuovo ruolo da Valentino che “Avant les Débuts” incanta il pubblico con i suoi 171 look ready-to-wear, più 93 immancabili immagini di scarpe, borse e svariati accessori. La bellezza della capacità di custodire ciò che è comunicato segretamente. Lui, un timido sentimentale, il migliore dei creativi.

Decifrare questa collezione resort agli occhi superficiali servirebbe, probabilmente, solo a fini commerciali, e di conseguenza si conserva il suo significato intrinseco più gelosamente. Il tripudio di decorativismo cui si viene incontro degustando il miticoloso styling, racconta un heritage studiato e riletto nei minimi, angusti dettagli. L’archivio storico della Maison romana vanta pezzi unici nella costruzione artistica e modellistica nonché nella scelta dei tessuti e nella perfetta percentuale di eleganza e sofisticatezza. Di per sé intoccabile e perfetto. Ma Michele possiede quel guizzo e quella visione che permettono di accarezzare e modellare un archivio del genere.

L’ha fatto. Con una sicurezza di sé invidiabile, ha infilato questa collana di perle rare come solo lui poteva fare. Ha svelato a tutti, i suoi occhi perdutamente innamorati dell’archivio Valentino. Il suo sedotto animo gli ha permesso di “lavorare come se fossimo un’orchestra; ognuno di noi suonava il proprio strumento con così tanto amore e dedizione che ho pensato che sarebbe stato giusto essere riconoscente e grato alle persone che hanno lavorato instancabilmente per permetterlo“, così il direttore creativo racconta a Vogue. “Il mio lavoro è sintonizzare gli strumenti” e il direttore d’orchestra è sicuramente il suo talento nascosto.

Guardaroba vero di Alessandro Michele

Valentino by Alessandro Michele
Valentino by Alessandro Michele

L’intenzione era realizzare un “guardaroba vero. Un inizio che promette l’idealizzazione della precisione e della complessità fatta concretezza. Quella caratteristica eleganza che appartiene all’immagine e all’immaginario di Valentino Garavani. Alessandro Michele con la sua sensibilità d’animo dichiara di sentirsi “in una profonda conversazione” con i capi da lui realizzati e con la sua vita tanto da avere spesso “l’impressione di averli seduti al suo fianco“.

Ispirazione nata dal fascino per la “Sfilata Biancadel 1968; immagini provenienti dunque da un archivio di Garavani ben lontano dall’era Chiuri e Piccioli. Un hippie chic ricamato dalla raffinata femminilità del Valentino degli anni ’70, aggraziato dalle rouches e i volant e delicatamente accarezzato dalla “sofisticatezza e dall’estrema morbidezza” del Valentino anni ’80.

Anche alla Maison romana, Alessandro Michele continua a seguire la sua personalissima concezione di bello per riuscire a far accadere tutto nel modo più naturale possibile, proprio perchè lui è così. Uno dei pochissimi creativi che realmente e puramente, senza filtri, immette tutto il proprio essere in ciò che crea, conoscendo rischi e pericoli di questa scelta. Ma la sua passione va oltre ogni negatività regalando al mondo una visione che coincide perfettamente con la propria anima. Un gesto di generosità creativa, senza la quale non riuscirebbe a fare ciò che ama. Un gesto che per cui un creativo non riesce a definire un valore monetario se non il valore di vivere come desidera ogni sua emozione.

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