“Come d’aria” di Ada D’Adamo (edito da Elliot) trionfa nella 77esima edizione del Premio Strega 2023 con 185 voti. La scrittrice è scomparsa dopo una lunga malattia, il giorno dopo aver saputo di appartenere alla rosa dei 5 finalisti del prestigioso premio letterario italiano. La presentatrice Geppi Gucciari ha consegnato, nella suggestiva location del giardino del Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma, il premio alla D’adamo per la 12ma vincitrice donna nella storia del premio Strega.
Premio Strega 2023: chi erano i 5 finalisti
Tra i 5 scrittori finalisti c’erano anche Maria Grazia Calandrone con “Dove non mi hai portata” (edito da Einaudi), Rosella Postorino con “Mi limitavo ad amare te” (di Feltrinelli), Andrea Canobbio con “La traversata notturna” (La nave di Teseo) e Romana Petri con “Rubare la notte” (di Mondadori).
Gli altri premi
“Come d’aria” ha già vinto lo Strega Off 2023, votazione parallela che tradizionalmente si tiene al Monk di Roma nella serata che precede quella ufficiale di Villa Giulia.
Aveva anche vinto il Premio Strega Giovani, assegnato dai lettori delle scuole, e ha ricevuto 83 preferenze su 503. La giuria era composta da ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni di 91 scuole in Italia e all’estero. A ritirare il premio era stato Alfredo Favi, marito di Ada, perché lei è scomparsa il 1° aprile di quest’anno, subito dopo aver saputo di essere entrata nella dozzina del Premio Strega. La scrittrice morta il 1° aprile, subito dopo aver saputo di essere tra i finalisti, era stata scelta dai lettori delle scuole, e ha ricevuto 83 preferenze su 503.
Chi era Ada D’Adamo
Nata a Ortona, classe ’67, D’adamo non era una scrittrice “di professione”, ma una vera e propria artista. Ha vissuto e lavorato nella Capitale, dove si è diplomata all’Accademia Nazionale di Danza e laureata in Discipline dello Spettacolo. Ada ha trascorso molto del suo tempo a osservare il corpo e tutte le sue coniugazioni sul panorama contemporaneo, e lo ha scritto in molti saggi sul teatro e la danza.
A spingerla a scrivere è stata l’esperienza personale di madre di una bambina nata con una rara malformazione cerebrale. Sul nome della bambina, Daria, nata nel 2005, si gioca il titolo del memoir, che come un sussurro suggerisce che la ragazza nata con disabilità è per chi la ama fatta “Come d’aria”.